Estate 2021 e turismo nei paesi extra UE: ecco le misure per viaggiare da e verso il Regno Unito

Estate 2021 e turismo nei paesi extra UE: ecco le misure per viaggiare da e verso il Regno Unito

REGNO UNITO – Manca poco all’inizio dell’estate e con essa, quindi, anche la stagione delle vacanze e dei rientri. Infatti, come ogni anno, sono molti i turisti e i siciliani all’estero che scelgono di venire (e tornare) nella nostra bellissima Isola. Come abbiamo visto, dal prossimo primo luglio per i 27 paesi dell’Unione Europea entra in vigore il Green Pass che permetterà di viaggiare senza troppe restrizioni. Ma quali sono le regole per i paesi extracomunitari?

Analizziamo insieme alcuni dei casi più importanti. Per il primo appuntamento di questa rubrica parleremo del Regno Unito.

Regno Unito

Sicuramente il primo paese extracomunitario di maggiore interesse è il Regno Unito. Ogni anno sono milioni i cittadini britannici e i siciliani e italiani residenti in UK che viaggiano in Sicilia e in Italia in generale. Purtroppo, a causa del Covid e delle restrizioni, quest’estate sarà molto più complicato poter venire nel Belpaese.

Le vere problematiche che sorgono negli spostamenti tra il Regno Unito e l’Italia non riguardano le nostre misure del nostro Governo, bensì quelle adottate dal primo ministro Boris Johnson. Ma vediamo il motivo.

Per entrare su suolo Italiano dal Regno Unito è richiesta la compilazione di un formulario on-line di localizzazione (denominato anche Passenger Locator Form digitali (dPLF) e la presentazione di un certificato che attesti l’effettuazione di un test molecolare o antigenico, realizzato nelle 48 ore precedenti l’ingresso in Italia, condotto con tampone e risultato negativo. Inoltre, qualora non fosse possibile adempiere a tali misure è possibile comunque entrare in Italia a condizione di:

  • Sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per un periodo di dieci (10) giorni, presso l’abitazione o la dimora, informando il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria competente per territorio;
  • Effettuare un test molecolare o antigenico al termine dell’isolamento fiduciario.

Tali misure, per quanto nuove nella nostra vita, non sono eccessivamente restrittive e permettono, con il giusto controllo, la possibilità di venire nel Belpaese.

Come dicevamo prima, il vero problema, però, riguarda il rientro. Infatti, per i cittadini e i residenti in suolo britannico, le vere restrizioni sono al rientro in Gran Bretagna. Il Governo Johnson, nelle settimane scorse, ha approvato un “sistema a semaforo” per i viaggi all’estero in Inghilterra, ovvero: paesi zona “verde”, zona “gialla” e zona “rossa”.

L’Italia, così come il resto dell’Unione Europea e della maggior parte dei Paesi del resto del mondo, è in zona “gialla” e questo significa dover adempiere a delle specifiche e costose restrizioni:

  • Per entrare in suolo britannico è richiesto di presentare un test Covid nei tre giorni precedenti. Il certificato dovrà essere in lingua inglese, francese o spagnola e deve indicare, oltre all’esito negativo dell’esame, il nome del viaggiatore come indicato sul passaporto/carta d’identità, la data di nascita, la denominazione dell’esame effettuato e i recapiti del centro medico che lo ha effettuato;
  • i viaggiatori devono compilare il formulario on-line di localizzazione (Passenger Locator Form) nei due giorni precedenti la partenza. Nel formulario viene richiesto un indirizzo specifico e un numero di telefono al quale i viaggiatori possano essere contattati;
  • all’arrivo tutti i passeggeri dovranno osservare 10 giorni di isolamento fiduciario (in un luogo appositamente segnalato nel formulario online di localizzazione) e, prima dell’arrivo in UK, dovrà essere acquistato il pacchetto di 2 tamponi da effettuare il secondo e l’ottavo giorno di quarantena. Il costo dei tamponi, approvati dal Governo Britannico, si aggira intorno agli 80-200 euro (in base soprattutto alla città di residenza). Qualora si volesse terminare la quarantena in modo anticipato, si può accedere al Test to release scheme, ovvero acquistare un tampone in più (da un provider privato) da effettuare il quinto giorno;
  • i tamponi verranno forniti dai provider privati e dovranno essere effettuati mentre si esegue la quarantena.

Tali misure rendono ostici i movimenti fuori dalla Gran Bretagna. Infatti, soprattutto i lavoratori dipendenti, non possono permettersi di prendere oltre 10 giorni di ferie per le vacanze estive. Questo costringe soprattutto i siciliani e agli italiani all’estero di poter tornare solo per pochi giorni. Ma non solo i costi delle vacanze salgono vertiginosamente. Tra tamponi per arrivare in Italia e tra quelli da effettuare in UK, i costi possono superare in alcuni casi anche i 300/400 euro totali.

Le restrizioni imposte dall’Inghilterra sono state applicate anche dai governi dell’Irlanda del Nord e del Galles.

Misure similari, salvo qualche lieve modifica, sono state imposte dal governo scozzese. Per gli arrivi in Scozia, dai paesi in lista gialla, bisogna adempiere a tali misure:

  • compilare un modulo di localizzazione passeggeri,
  • fare un test COVID-19 prima di viaggiare;
  • prenotare e pagare £170 per i test di viaggio COVID-19 del giorno 2 e del giorno 8 – devi prenotare il tuo kit di test utilizzando il portale di prenotazione CTM – qualsiasi altro tipo di kit di test, come i kit gratuiti del NHS o quelli venduti da aziende private, non può essere usato per questi test.

All’arrivo in Scozia è necessario, quindi, isolarsi a casa o nel luogo scelto per 10 giorni e fare un test COVID-19 il secondo e l’ottavo giorno, oppure dopo l’isolamento di 10 giorni.

Le informazioni su viaggi e turismo nei paesi extraeuropei vi aspettano puntuali la prossima settimana.

Fonte immagine: Visit London