Expo, Crocetta attacca: “Il BioCluster non è la Sicilia” e la Regione si ritira

Expo, Crocetta attacca: “Il BioCluster non è la Sicilia” e la Regione si ritira

PALERMO – Un flop il padiglione di Sicilia all’Expo 2015 di Milano? Se qualcuno avesse qualche dubbio la risposta è negativa. A dirlo è il presidente della Regione Rosario Crocetta, indignato per le voci che vedrebbero il BioCluster Mediterraneo come un fallimento.

Il governatore siciliano precisa: “Il BioCluster non è il padiglione Sicilia, che è perfettamente funzionante dal primo giorno del grande evento milanese. Il Bio-Mediterraneo è un appalto per l’esposizione di vari paesi del Mediterraneo, quindi non ha nulla a che vedere con noi”. Parole pesanti che mettono in risalto come Crocetta non voglia che venga fatta confusione tra le due cose, perché questo danneggerebbe molto l’immagine dell’Isola.

Un ennesimo colpo di scena è avvenuto nelle ultime ore: la Regione si è ritirata dalla gestione del padiglione del Mediterraneo. La scelta è stata comunicata da Dario Cartebellotta che ha denunciato i diversi problemi che attanagliano il cluster chiedendo una messa in sicurezza del palco, una maggiore visibilità e segnaletica e la  pulizia degli spazi comuni. Inoltre mancherebbe anche una semplice connessione ad internet. 

Nonostante ciò sino ad ora il padiglione Sicilia sta ottenendo buoni risultati, riuscendo a instaurare ottimi rapporti e a esporre anche reperti archeologici, a differenza di altri stand che si limitano a mettere in mostra fotografie. 

Il tutto è effetto dell’inaugurazione disastrosa del cluster riservato a 11 paesi del mediterraneo. Un padiglione che si è presentato, disordinato, sporco e con infiltrazioni di acqua. Senza contare la mancanza di indicazioni e del nome all’esterno.

Crocetta, in accordo con l’assessore all’Agricoltura Nino Caleca, aveva istituito un comitato di supporto nella gestione del cluster. Quest’ultimo è coordinato dal capo di gabinetto Giulio Guagliano, coadiuvato da esperti internazionali di finanza, procedure amministrative e materie tecnico-agricole: Maria Mattarella, Giovanni Bologna, Giuseppe Nasello Claudio Basso, Vincenzo Palizzolo, Sami Ben Abdelaali. Poi il colpo di scena e l’abbandono della Regione.