Succede a Catania e provincia: 1 giugno MATTINA

Succede a Catania e provincia: 1 giugno MATTINA

CATANIA – Ecco le operazioni più importanti portate a termine dai carabinieri a Catania e provincia:

  • i carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale hanno denunciato un catanese di 44 anni, ritenuto responsabile di detenzione e coltivazione di sostanze stupefacenti. Nella tarda serata di ieri alla centrale del 112 NUE era giunta una telefonata da parte di un residente della zona che, in via Sant’Angelo Fulci, segnalava una violenta lite in corso all’interno di un appartamento. La pattuglia dei militari, recatasi sul posto, ha constatato la presenza dei due contendenti, cioè del denunciato e della moglie 47enne, nonché della madre 83enne dell’uomo e del figlio minore della coppia. Dai preliminari accertamenti era emerso che i due coniugi, già in fase di separazione matrimoniale, avevano avuto un alterco causato da un motivo futile e che la prima ad alzare le mani era stata proprio la moglie, seguita però immediatamente da una commisurata risposta dal marito. La versione dei due è stata confermata anche dalla suocera della donna, sebbene la coppia non ha manifestato l’intenzione di procedere legalmente l’una contro l’altro. Nel corso della discussione, però, l’olfatto dei due militari è stato attirato dall’odore di canapa indiana. I militari hanno così momentaneamente abbandonato i contendenti e, spostandosi nella camera da letto in uso all’uomo, hanno trovato due piante di cannabis indica nascoste dietro una tavola di legno e una lampada alogena puntata sulle stesse, che però in quel momento era spenta. L’uomo è stato segnalato all’autorità giudiziaria;

 

  • i carabinieri del Nucleo Radiomobile della compagnia di Gravina di Catania, a Mascalucia, hanno arrestato un 22enne del posto ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia e minaccia. I militari erano intervenuti a seguito della richiesta d’aiuto di una donna che lamentava il comportamento, al limite della pazzia, del proprio fratello all’interno della casa dei genitori di via Etnea. In effetti, immediatamente giunti nell’abitazione, i militari hanno trovato la denunciante e la madre dell’uomo, rispettivamente di 27 anni l’una e di 49 anni l’altra, letteralmente terrorizzate per il comportamento del fratello-figlio che, spesso annebbiato dagli effetti della droga ma soprattutto dalla necessità di procurarla, aveva reso loro la vita impossibile con violenze, minacce di morte e distruzione di ogni oggetto all’interno dell’abitazione. Luogo al quale il giovane non avrebbe neanche potuto avvicinarsi, così come disposto nella misura cautelare di avvicinamento già precedentemente emessa nel gennaio del 2020 nei suoi confronti, a seguito delle minacce e delle richieste di denaro alle quali la madre, per quieto vivere, aveva accondisceso nella speranza di riuscire a sottoporlo, purtroppo invano, alle cure di un centro specializzato per la disintossicazione da sostanze stupefacenti. Nell’occasione il giovane, addebitando alla madre una reazione del padre al telefono (“se mi arrestano quando uscirò vi sparerò tutti in testa!”) aveva distrutto ogni suppellettile dell’abitazione, arrabbiandosi alla vista dei militari che erano arrivati sul posto. Quando i carabinieri hanno comunicato al giovane che avrebbe dovuto seguirli in caserma, quest’ultimo, sempre più arrabbiato, ha minacciato i propri congiunti minacciandoli ancora una volta di morte (“lo giuro sul nonno e sullo zio … che vi ammazzo a tutti sparandovi in testa”). Il giovane, espletate le formalità di rito, è stato portato al carcere di Messina Gazzi a disposizione dell’autorità giudiziaria;

 

  • i carabinieri della Stazione di Belpasso hanno arrestato un uomo di 32 e una donna di 27 anni, entrambi di Bronte, ritenuti responsabili di furto aggravato in concorso. I militari erano stati attivati dal personale di vigilanza del centro commerciale Etnapolis, con il quale da tempo hanno instaurato un proficuo rapporto di collaborazione, per un verosimile episodio di taccheggio. Immediatamente intervenuti, i militari hanno bloccato un uomo e una donna che, usciti dal punto vendita di una nota catena di abbigliamento, si stavano allontanando verso i parcheggi delle auto. La donna teneva in mano una grossa borsa contenente diversi capi d’abbigliamento per uomo e donna, nonché una piccola tronchesina utilizzata per asportare il dispositivo antitaccheggio. La coppia era stata notata dal personale di vigilanza mentre, stranamente, provava gli indumenti in camerino uscendone invece poi senza: i due riponevano le placche antitaccheggio, già asportate, all’interno delle tasche degli abiti in esposizione. Gli arrestati sono stati posti agli arresti domiciliari in attesa delle determinazioni dell’autorità giudiziaria.