Il calcio siciliano e i suoi ultimi sviluppi: facciamo il punto

Il calcio siciliano e i suoi ultimi sviluppi: facciamo il punto

Il calcio in Italia è uno degli sport più amati e seguiti da tutti gli appassionati di sport, Instant Gaming e scommesse. Non solo allo stadio o in prima TV, ma anche da mobile: si tratta di una delle discipline sportive che ha più seguito in assoluto, grazie anche alle tante piattaforme streaming e alle app per scommesse calcio che si sono diffuse negli ultimi anni.

 

Insomma, la tradizione calcistica in Italia attraversa tutta la Penisola, e fra le tante regioni dove questo sport è diffuso, praticato e seguito, non manca di certo anche la Sicilia.

 

Questa regione ha una grandissima tradizione alle spalle, e considerando tutte le sue squadre, può vantare oltre 60 partecipazioni complessive al campionato massimo di calcio italiano. Basti pensare ad alcune delle più importanti, come il Palermo o il Catania.

 

Eppure, negli ultimi anni, questa tradizione sembra cozzare con i risultati dei principali team che rappresentano in Italia la regione Sicilia. Se il calcio isolano, infatti, ha scritto grandi pagine della storia di questo sport, ad oggi queste sembrano essere soltanto un ricordo offuscato.

 

E la domanda che oggi sorge spontanea è: che cosa è successo al calcio in Sicilia?

Cerchiamo di fare luce su questo quesito e di osservare da più vicino la questione del calcio siciliano, tra i risultati della stagione passata e le prospettive per il futuro.

 

Il Calcio in Sicilia: una storia controversa

 

Se prendiamo in esame la stagione 2020/2021, non possiamo che cominciare il nostro punto dalla Serie A, la massima lega italiana, dove quest’anno non ha militato nessuna squadra siciliana. L’ultima squadra ad avervi partecipato è il Palermo, retrocesso nella stagione 2016/2017.

 

Ma non è sempre stato così. Già, perché nel corso della sua storia il Palermo ha contato ben 29 partecipazioni al Campionato di Serie A, ottenendo anche tre quinti posti, di cui due consecutivi. Non solo: la squadra, durante la stagione 2005-2006, era arrivata anche sino agli ottavi di finale della Coppa Uefa.

 

Poi, dalla serie B, la squadra è retrocessa fino alla Serie D, classificandosi al primo posto nel suo girone e risalendo così in Serie C. Nell stagione 2020/21, il Palermo si è classificato settimo nel suo girone.

 

Anche se guardiamo alla seconda squadra per importanza della Sicilia, i dati sono non cambiano. Stiamo parlando del Catania, società che ha disputato ben 17 campionati in Serie A, con il suo miglior risultato ottenuto nel 1960-61, arrivando all’ottavo posto.

 

Ma se dobbiamo guardare l’ultima volta in A del Catania, dobbiamo tornare indietro fino alla stagione 2013-2014, anni delle ultime apparizioni della squadra nella massima competizione calcistica italiana. Oggi il Catania milita in serie C, e nella stagione 2020-21 la società è arrivata Sesta nel suo girone di riferimento.

 

Infine, se contiamo le partecipazioni, al terzo posto troviamo il Messina, che ha superato quota 10 partecipazioni in Serie A.

 

Paradossalmente, però, il miglior risultato negli ultimi anni se parliamo di calcio siciliano non è stato raggiunto né dal Palermo né dal Catania. La squadra che ha raggiunto i migliori risultati, infatti, è il Trapani, promosso in serie B durante la stagione 2018-2019. Tuttavia, il percorso si interromperà già l’anno successivo, con la retrocessione immediata della neo-promossa in serie C.

 

Dov’è finito il calcio siciliano?

 

Insomma, alla luce di tutto ciò che abbiamo appena visto, la risposta alla domanda posta in prima battuta sembra essere sempre più complessa. Dire che cosa sia successo al calcio in Sicilia è difficile, ma che questo non stia vivendo un momento felice è sotto gli occhi di tutti.

 

La serie A sembra essere oramai una vetta irraggiungibile. E niente Serie A, va da sé, significa meno possibilità economiche, meno competitività e stadi più vuoti. Senza contare la cosa più importante, ovvero il sentimento di attaccamento alla maglia di tutta la tifoseria.

 

Ma come dice il proverbio, la speranza è sempre l’ultima a morire. Soprattutto se oltre a questo vi sono poi degli interventi concreti, volti a far ritornare competitive le più grandi squadre siciliane.

 

Ne è un esempio uno degli ultimi provvedimenti della Regione Sicilia, che ha comunicato di aver stanziato un fondo di cinquanta milioni di euro per la concessione di mutui finalizzati a investimenti che possano migliorare la sostenibilità degli impianti sportivi ubicati nell’Isola.

Queste le parole del presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci: «Mettiamo a disposizione degli enti pubblici e dei privati, in modo particolare Comuni e istituti scolastici, la possibilità di attingere a risorse a tasso pressoché inesistente per riqualificare o realizzare impianti sportivi. […] Consentire di recuperare campi, palestre e impianti in disuso da anni significa, infatti, creare nuovi poli attrattivi per la gioventù e per l’infanzia».

Un’iniziativa, quella della Regione, che sicuramente non può che fare del bene al Calcio e alla Sicilia. E chissà che magari la chiave per riportare in alto il calcio siciliano non sia proprio ripartire dal basso, ricreando una struttura di valori forti fin dalle Scuole Calcio.

Per ricostruire una nuova generazione di calciatori, che sognino la Serie A con indosso la maglia dei loro beniamini, magari di colore rosa-nero, o a strisce giallorosse.