Stupefacenti in casa e allaccio abusivo alla rete elettrica, 59enne finisce agli arresti domiciliari

Stupefacenti in casa e allaccio abusivo alla rete elettrica, 59enne finisce agli arresti domiciliari

PARTINICO – I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Partinico, durante un servizio di controllo del territorio e prevenzione, hanno arrestato con l’accusa di produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, A.V. 59enne del luogo, già noto alle forze dell’ordine.

I militari nel corso della perquisizione nell’abitazione situata nella periferia della cittadina, hanno ritrovato complessivamente quasi 2 chili di marijuana, 19 piante di cannabis e 65 cime di piante in fase di essiccazione oltre a vario materiale atto alla coltivazione dello stupefacente.

Con l’aiuto dei tecnici Enel, intervenuti sul posto, si è accertato che l’intera abitazione era collegata abusivamente alla rete elettrica e per questo motivo l’uomo dovrà rispondere anche di furto aggravato.

Immediate verifiche hanno permesso di acclarare che il 59enne è attualmente percettore del Reddito di Cittadinanza, per cui sono state avviate le pratiche per la sospensione del beneficio.

L’arrestato, su disposizione della Procura della Repubblica al Tribunale di Palermo, è stato portato nella propria abitazione in regime di arresti domiciliari. Sullo stupefacente sottoposto a sequestro, i carabinieri del L.A.S.S. del comando provinciale eseguiranno le rituali analisi quantitative e qualitative.

In una separata operazione, i carabinieri della stazione di Partinico hanno dato esecuzione a un provvedimento di misura cautelare emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Il destinatario della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa è un giovane partinicese, già gravato da una misura di prevenzione, che dovrà rispondere, in stato di libertà, dei reati di maltrattamenti ed estorsione nei confronti della madre convivente.