Catania, primo intervento per il trattamento della vescica iperattiva al Policlinico – VIDEO

Catania, primo intervento per il trattamento della vescica iperattiva al Policlinico – VIDEO

CATANIA – Eseguito oggi all’unità operativa di Urologia del Policlinico “G. Rodolico-S. Marco” di Catania, diretta dal professore Sebastiano Cimino, il primo intervento per il trattamento della vescica iperattiva effettuato attraverso il posizionamento di un dispositivo chiamato StimRouter .

La patologia in oggetto colpisce in Italia circa 16% della popolazione di qualunque età, il numero delle persone colpite aumenta per anzianità, interessando circa 2 persone su 10 con età superiore ai 60 anni, la patologia può avere diverse forme di gravità, sino a compromettere la qualità di vita dei pazienti affetti, questo si verifica quando sintomi come: urgenza di andare in bagno, aumento della frequenza minzionale e incontinenza urinaria, arrivano a compromettere lo svolgimento delle normali attività giornaliere, creando disagio sociale.

Il sistema StimRouter è costituito da un elettrocatetere totalmente impiantabile che viene posizionato per via percutanea in corrispondenza del nervo tibiale posteriore e non necessita di uno stimolatore di impulsi impiantabile (batteria) al quale l’elettrocatetere debba essere collegato. Si tratta di un’applicazione di tecnologie avanzate alla chirurgia della vescica.

L’intervento di impianto di questo dispositivo effettuato al Policlinico per la prima volta in Italia è un intervento innovativo, poiché permette con una metodica mininvasiva, l’applicazione di un minuscolo filamento, che passa del tutto inosservato, garantendo l’autogestione al paziente, la stimolazione del nervo tibiale è una metodica sicura, diffusa nella pratica clinica da più di 10 anni ma che prevede la stimolazione del nervo tibiale posteriore con un ago da agopuntura, con un’applicazione provvisoria per 20 minuti, da parte del medico, necessitando anche di diverse sedute e di diversi accessi in ospedale, inoltre, l’efficacia di tale trattamento è limitata nel tempo, i sintomi ritornano, infatti, in media dopo 6 mesi.

L’applicazione di un elettrocatetere, offre la possibilità di risoluzione terapeutica definitiva per i pazienti affetti da questa sindrome, che possono così evitare interventi chirurgici più invasivi e questo costituisce già un primo vantaggio, l’intervento si può eseguire in anestesia locale attraverso una piccola incisione, perciò può essere effettuato anche in regime ambulatoriale. È inoltre abbastanza confortevole per i pazienti poiché possono automodulare la terapia attraverso un telecomando. L’incontinenza e gli altri sintomi, vengono ridotti attraverso gli impulsi elettrici che vengono erogati direttamente al nervo tibiale per modulare i segnali dell’urgenza prima che raggiungano il cervello, migliorando quindi le naturali vie di regolazione dello stimolo urinario, impedendo alla vescica stimoli troppo precoci o troppo imponenti, che possono determinare incontinenza.

Ad eseguire l’intervento su un uomo di 33 anni affetto da sindrome della vescica iperattiva, che non risponde al trattamento farmacologico, sono stati stamattina il professore Sebastiano Cimino, ed il dirigente medico dottore Raimondo Giardina, urologo della stessa Unità Operativa. La procedura è stata resa possibile grazie all’interesse all’innovazione dimostrata dal direttore generale dottore Gaetano Sirna e del direttore sanitario dottore Antonio Lazzara.

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