Scuola in sciopero il 6 maggio, dai test Invalsi alla didattica: le richieste dei sindacati

Scuola in sciopero il 6 maggio, dai test Invalsi alla didattica: le richieste dei sindacati

SICILIA – È stato indetto uno sciopero generale del settore scuola, previsto per la giornata del 6 maggio 2021, valido per tutto il personale docente, educativo e ATA di ogni ordine e grado degli istituti scolastici statali.

Parteciperà tutta Italia, così come comunicato in una nota da COBAS, UNICOBAS, USB, CUB e OSA. La manifestazione ufficiale si terrà al Ministero dell’Istruzione a partire dalle ore 10. A Catania, sempre alle ore 10, si svolgerà, organizzato da CUB e USB nel rispetto delle normative anti-Covid,
un’assemblea di strada in via Etnea, angolo via​ Prefettura.

“La giornata di sciopero generale della scuola prevista per il 6 maggio 2021 diventa sempre più centrale nel percorso di mobilitazione contro il Recovery Fund della digitalizzazione e delle competenze, voluto dal governo Draghi”, si legge nel documento.

“Ancora una volta le organizzazioni sindacali che hanno promosso lo sciopero dell’intera giornata del 6 maggio, dopo quello riuscito del 24 e 25 settembre, sono state capaci di ascoltare gli umori dei lavoratori della scuola, dei precari, degli studenti e delle famiglie, riuscendo a individuare una data in grado di dare una risposta unitaria alle politiche di questo governo in tema di istruzione”.

Sono tanti i temi legati allo sciopero e le richieste presentate sinteticamente dalle sigle sindacali interessate. Si chiedono:

  • immissione in ruolo di tutti i precari (docenti e ATA) a partire da quelli con tre anni di servizio, con un investimento di almeno 7 miliardi;
  • libertà di mobilità per docenti e ATA (no ai vincoli quinquennali e triennali);
  • un investimento pluriennale nella riqualificazione e ampliamento degli edifici scolastici (13 miliardi);
  • la ripresa di una scuola in sicurezza a settembre, con DPI adeguati (FFp2), più spazi, riduzione del numero di alunni per classe, sanificazioni adeguate (anche dell’aria) e nuovi organici in servizio dal 1° settembre;
  • un sistema adeguato di tracciamento dei contagi;
  • una campagna vaccinale efficace e rapida;
  • l’abbandono della Didattica Digitale Integrata, una volta aperte le scuole a settembre;
  • l’abolizione dei test INVALSI e dei PCTO;
  • un rinnovo contrattuale che preveda un investimento di 7 miliardi per un congruo aumento degli
    stipendi, più il necessario per un immediato riconoscimento economico relativo al maggiore
    impegno di docenti e ATA durante la pandemia;
  • completa internalizzazione del personale ausiliario e educativo;
  • rifiuto di ogni ipotesi di autonomia differenziata.

Immagine di repertorio