Il coraggio di dire “no” al pizzo, Condorelli e l’operazione “Sotto Scacco”: l’orgoglio delle istituzioni

Il coraggio di dire “no” al pizzo, Condorelli e l’operazione “Sotto Scacco”: l’orgoglio delle istituzioni

CATANIA – Giuseppe Condorelli è sempre stato un “re” dell’industria dolciaria siciliana, e catanese in particolare, ma dopo le sue coraggiose denunce, che hanno contribuito all’arresto di 40 persone nell’ambito dell’operazione antimafia “Sotto Scacco” e alla disarticolazione del clan malavitoso Santapaola-Ercolano, l’imprenditore è diventato anche simbolo della resistenza alla criminalità organizzata, uno dei “grandi mali” del capoluogo etneo (e non solo).

Il rifiuto di pagare il cosiddetto “pizzo“, le minacce e poi la decisione di alzare la voce per dimostrare fiducia nelle forze dell’ordine e dire “stop” ai tentativi di estorsione dei boss mafiosi: i dettagli della vicenda che hanno visto protagonista anche Condorelli hanno fatto in poche ore il giro della Sicilia e dell’Italia (ne abbiamo parlato qui), suscitando tante reazioni, soprattutto da parte di cittadini e autorità orgogliose di questo esempio di imprenditoria onesta.

Tra le autorità siciliane che si sono espresse sulla vicenda c’è anche il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, che in una nota scrive: “Giuseppe Condorelli è un esempio da seguire da parte degli imprenditori che incappano nelle richieste estorsive. Come Condorelli, e tanti altri prima di lui, il tessuto imprenditoriale deve fare muro per non sottomettersi al ricatto malavitoso. Affinché nasca una nuova cultura della legalità e contro la sopraffazione che annienta le imprese, bisogna seguire questo gesto di fiducia nelle istituzioni da parte degli imprenditori che denunciano ai quali esprimo la mia solidarietà”.

“Una sola parola, orgoglio. Così esordisce in un comunicato ufficiale il sindaco di Belpasso, Daniele Motta, in riferimento alla denuncia di Condorelli.

“Un esempio, quello di Giuseppe Condorelli, che deve servire da monito per altre aziende, denunciare è l’unica soluzione per vincere e continuare a lavorare. Tuttavia dopo gli anni 80-90, anni bui a Belpasso in cui la Mafia teneva sotto scacco l’imprenditoria locale, il vento è cambiato, ma non abbastanza. Le aziende devono e possono ribellarsi in massa per annientare questa rete intimidatoria creata dalla malavita”.

“Il nostro Comune ha sempre perseguito la via della legalità, tra le altre cose ci siamo sempre costituiti parte civile nei processi per Mafia. Così, l’esempio di Condorelli infonde in noi tutti rinnovato coraggio, forza per scegliere sempre e comunque la strada giusta”, conclude il primo cittadino di Belpasso.

A complimentarsi per l’importante gesto di Condorelli  anche il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci: “La determinazione e la coscienza civile dimostrate dal cavaliere Giuseppe Condorelli sono un’ulteriore eccellenza siciliana, un altro esempio di come, con volontà e coraggio, le cose possano davvero cambiare in quest’Isola. Il Governo regionale è al suo fianco e accanto a tutti gli imprenditori nel combattere l’odioso fenomeno delle estorsioni”.

Non piegarsi agli estorsori è l’unica via per sottrarre la nostra economia al giogo mafioso e dare un futuro ai nostri giovani. Come il cavaliere Condorelli, sono tanti quelli che si ribellano al racket, confidando nella presenza dello Stato, delle istituzioni e delle forze dell’ordine che, oggi più che mai, offrono un aiuto concreto a chi dice no al ‘pizzo’ È questa la strada da seguire per dimostrare che la nostra Sicilia non è irredimibile e che le mafie, piccole e grandi, non riusciranno a prevaricare i diritti dei siciliani onesti”.

Fonte immagine: Fanpage.it