Succede a Catania e provincia: 24 aprile MATTINA

Succede a Catania e provincia: 24 aprile MATTINA

CATANIA – Ecco le operazioni più importanti condotte dalla polizia e dai carabinieri a Catania e provincia:

  • agenti del commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano hanno denunciato all’autorità giudiziaria per invasione di edifici un 50enne, con precedenti di polizia, e il figlio 21enne. I due uomini, si sono resi responsabili dell’occupazione abusiva di un alloggio di proprietà dell’Istituto Autonomo Case popolari di Catania, ubicato in via IV novembre, contrada Capici, s.n. Approfittando del decesso del vecchio assegnatario, padre e figlio si erano arbitrariamente introdotti all’interno dell’appartamento, occupandolo stabilmente. Quello dell’invasione degli edifici pubblici è un fenomeno sul quale è stata posta l’attenzione da parte degli investigatori del predetto commissariato e su cui si continuerà a vigilare nel prossimo avvenire. Gli indagati adesso rischiano la reclusione da 1 a 3 anni e la multa da 103 a 1.032 euro;

 

  • nella serata di ieri personale delle Volanti ha denunciato in stato di libertà per il reato di furto una donna catanese di 52 anni, la quale aveva rubato da un supermercato di via F. Fontana merce per un valore di circa 300 euro. La taccheggiatrice è stata fermata da un addetto alla vigilanza dopo che aveva nascosto la merce rubata nel bagagliaio della sua auto e consegnata alla polizia prontamente intervenuta sul posto;

 

  • i carabinieri della “Squadra Lupi” del Nucleo Investigativo del comando provinciale hanno arrestato il 23enne catanese Alessandro Rossello (in foto in basso), ritenuto responsabile di evasione. Nel particolare contesto operativo i militari costantemente monitorano la cosiddetta “fossa dei leoni”, ossia uno spiazzo nel quartiere di Librino antistante i palazzi del viale Grimaldi 10 che, per la sua conformazione e per la copertura offerta dalle numerose vedette che dai balconi osservano l’intera zona, si presta efficacemente allo spaccio di droga. È in questo contesto che i “Lupi” nel tardo pomeriggio di ieri, pur ostacolati da tali difficoltà, hanno notato gli spacciatori impegnati nella vendita ai clienti ma, al loro tentativo d’intervento, Rossello si è accorto della loro presenza dando immediatamente l’allarme consentendo loro la fuga, scappando egli stesso per le scale ma venendo bloccato dai militari. L’uomo, immediatamente riconosciuto dai militari che già lo avevano arrestato il 13 giugno del 2019 proprio mentre in quella piazza di spaccio smerciava marijuana e coca, ha loro dichiarato di essere “ristretto” ai domiciliari motivo per il quale, in ottemperanza a quanto poi disposto dall’autorità giudiziaria, lo hanno ricondotto presso la propria abitazione;

Alessandro Rossello

  • i carabinieri della compagnia di Catania Fontanarossa, coadiuvati dai colleghi del 12 Reggimento “Sicilia”, nell’ambito delle direttive del comando provinciale sulla scorta delle indicazioni prefettizie hanno svolto un vasto servizio di controllo del territorio nel quartiere catanese di Nesima e nella frazione Lineri di Misterbianco, finalizzato al contrasto della criminalità in genere ed al recepimento da parte dei cittadini delle norme per il contenimento epidemico. La disposizione delle pattuglie sul territorio ha consentito d’identificare 52 persone e controllare 38 veicoli, rilevando 8 violazioni al Codice della Strada con il conseguente sequestro amministrativo di un’autovettura. Nel corso dell’attività i militari hanno:
    denunciato un 36enne di Misterbianco, che a bordo della sua autovettura è stato trovato in possesso di un bastone ed un sacchetto contenente bulloni metallici il cui utilizzo dichiarava essere per la propria “difesa personale”, nonché denunciato un 22enne catanese trovato alla guida della sua macchina nonostante gli fosse già stata precedentemente ritirata la patente di guida; segnalato 4 persone quali assuntrici di sostanze stupefacenti alla Prefettura di Catania poiché trovate in possesso di quantità di droga per uso personale; effettuato una verifica di 19 soggetti ristretti agli arresti domiciliari; elevato 7 sanzioni amministrative nei confronti di altrettante persone che, in violazione del coprifuoco, non avevano osservato l’obbligo del divieto di spostamento senza giustificato motivo in un comune diverso di quello di residenza, nonché per aver omesso d’indossare la prevista mascherina protettiva;

 

  • i carabinieri della Stazione di Camporotondo Etneo hanno denunciato per truffa in concorso una 23enne di origini colombiane ma residente a Napoli, nonché un 36enne di Carinola (CE). Sembra che il fenomeno stia aggravandosi negli ultimi tempi, complice anche il maggiore ricorso da parte degli internauti alle infinite risorse che il mondo web fornisce ai consumatori, talvolta però trascinandoli in situazioni poco piacevoli ordite da “specialisti” della truffa. È quello che è successo a un tranquillo operaio di San Pietro Clarenza il quale, al fine di stipulare un contratto assicurativo per il proprio scooter, si era barcamenato su Internet alla ricerca di una favorevole soluzione. In effetti, forse incautamente inserendo il proprio numero telefonico in qualche sito specializzato rivelatosi poi un “phishing”, aveva ricevuto un messaggio su una notissima applicazione di messaggistica nella quale l’interlocutore gli faceva pervenire l’oggetto del desiderio: un preventivo effettivamente economicamente vantaggioso con la garanzia di serietà offertagli da una delle più affidabili compagnie assicuratrici. Il resto è facile da intuire perché la vittima ha ottemperato alle indicazioni fornitele dal truffatore, ancora tramite messaggi, che ha elencato i documenti da produrre quantificandogli in 501 euro la somma da versare su un IBAN a nome di un fantomatico dirigente. Era ovvio che, ricevuta la somma, il truffatore non desse più notizie e si negasse alla vittima che, mestamente, si è recata in caserma per denunciare i fatti. I militari hanno così scoperto che il numero telefonico del truffatore era intestato alla colombiana, mentre l’IBAN sul quale era stata versata la somma corrispondeva a un uomo della provincia di Caserta, entrambi, comunque, con svariati precedenti specifici per truffa. A tal fine, pertanto, i carabinieri raccomandano agli utenti di evitare la comunicazione dei propri dati sensibili senza aver ancor prima con cura verificato l’effettiva corrispondenza tra l’interlocutore virtuale e quelle operazioni, essenzialmente di tipo economico o riguardanti la sfera privata soprattutto in età minorile;

 

  • i carabinieri della Stazione di Gravina di Catania, in esecuzione di un ordine di espiazione pena detentiva emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania, hanno arrestato il 66enne Gaetano Mirabella (in foto in basso), del posto. L’uomo, che in atto era agli arresti domiciliari quale misura alternativa al carcere, è stato condannato alla pena di 5 anni, 5 mesi e 6 giorni di reclusione per i reati di furto, truffa, ricettazione ed evasione, commessi in Catania, Enna e Gela (CL) tra il 2012 ed il 2018. L’uomo, espletate le formalità di rito, è stato associato al carcere catanese di Piazza Lanza.

Gaetano Mirabella