Catania, assembramenti al San Marco: c’è chi non ascolta i sanitari e chi fa poco il proprio lavoro

Catania, assembramenti al San Marco: c’è chi non ascolta i sanitari e chi fa poco il proprio lavoro

CATANIA – La gente è ormai esasperata dopo più di un anno di restrizioni anti-Covid che limitano il normale svolgimento della vita. Se da un lato è anche capibile la stanchezza di non potere effettuare neanche una normale attività come visitare un proprio caro in ospedale, dall’altro è pur vero che le regole mirano a proteggere le persone e mantenere la loro sicurezza. Quello che accade di questi tempi all’ospedale San Marco di Catania – ma anche in altri nosocomi etnei – più che in termini di esasperazione può essere tradotto come insolenza, mancanza di rispetto verso chi chiede di rispettare poche e semplici regole. Alcune foto, infatti, immortalano gente ammassata in fila per l’accettazione di 22 ambulatori/persone che vogliono visitare i parenti. Dei veri e propri assembramenti.

Dalle testimonianze fotografiche si evince come le distanze di sicurezza non siano assolutamente rispettate e che la disorganizzazione, ma soprattutto la strafottenza di pochi, ledano il lavoro e la serenità di molti.

Secondo le testimonianze informali di alcuni sanitari a lavoro in ospedale, la situazione si ripeterebbe ogni giorno. Inoltre, sarebbe presente una persona che invita continuamente i “parenti a stare fuori“. La sua voce, però, sarebbe rimasta più volte inascoltata. D’altronde c’è sempre chi si sente superiore chi fa “u spettu” (come si dice a Catania) a discapito di chi, invece, rispetta le regole.

A prescindere dalla mancanza di rispetto di alcuni utenti, dietro il marasma dell’ospedale San Marco ci sarebbe anche la presenza non sempre costante di un vigilante. Nessuna accusa nei confronti di chi svolge il proprio lavoro, ma sembrerebbe che la mansione spetterebbe soprattutto alla guardia, la quale – sempre secondo quanto riferitoci da “testimoni” – se ne starebbe in disparte invece di controllare gli ingressi e buttare fuori chi trasgredisce.