Premio “Oltre il velo del reale”, tra i finalisti la Prof.ssa Ginex della “Quirino Maiorana” di Catania

Premio “Oltre il velo del reale”, tra i finalisti la Prof.ssa Ginex della “Quirino Maiorana” di Catania

CATANIA – È tra i finalisti del prestigioso Premio Calvino per la 3ª edizione della callOltre il velo del reale” con il racconto Anime gemelle, la Prof.ssa Daniela Ginex, insegnante della “Quirino Maiorana” di Catania.

Una grande energia positiva e un sorriso sincero: è questo l’identikit della Prof.ssa Ginex, “contenta” del risultato ottenuto grazie alla sua passione per cui da qualche anno ha iniziato a “scribacchiare”.

Anime gemelle

Una prosa godibile e brillante, ironica e accattivante, catapulta il lettore in una realtà trasfigurata, sebbene puntellata di apparente normalità, in cui la metamorfosi di uno stimato avvocato in un piccolo Yorkshire costringe a proseguire la lettura con avidità. E ci si ritrova quasi frastornati in un continuo oscillare tra possibile e impossibile, tra ciò che è socialmente imposto e parametrato e quanto invece istintivo e inaspettato. Il lettore infine è costretto ad arrendersi di fronte all’impossibilità di controllare ogni aspetto della propria esistenza e a concludere che l’ironia, forse, resta l’unica via possibile.

L’intervista

L’autrice si è raccontata con la sua consueta disponibilità e, a dispetto di un’impeccabile compostezza, ha mostrato un altro grande pregio, quello di non prendersi troppo sul serio, di planare sulle cose sapendo ridere di sé stessa e delle circostanze.

Professoressa, quando e perché ha cominciato a scrivere?

Ho scribacchiato un po’ sempre, prevalentemente cose scherzose. Poi qualche anno fa, invogliata da un’amica, mi sono iscritta alla scuola di scrittura di Luigi La Rosa. Questo ha aggiunto disciplina e studio a un’attività che è diventata regolare“.

Come nascono le sue storie?

Prevalentemente dagli esercizi che mi vengono assegnati: solitamente diventano racconti. Poi succede che qualche personaggio reclama di raccontare di più e in questo caso nasce un romanzo. Comunque la realtà è piena di tali e tanti spunti che veramente non bisogna inventare niente: basta guardarsi intorno“.

Quale valore ha per lei la scrittura?

Un immenso valore. Mi permette di ricreare una realtà a mio piacimento. È la stessa sensazione che provo leggendo un libro o guardando un film: rivivere una delle infinite esistenze di cui parla Umberto Eco. La differenza è che l’immersione è più profonda e coinvolgente“.

In questo racconto si riconosce in qualche personaggio? È possibile, tra le righe, intravedere una parte di lei o del suo approccio alla vita?

Sono convinta che in ogni personaggio di cui si scrive c’è un po’ di sé stessi. Anche nei peggiori: sono quelli che rappresentano la parte di noi che detestiamo. Sicuramente mi riconosco nell’ironia del protagonista-cane: la lente con cui osservo il mondo“.

La sua professione di docente ha influenzato la sua attività di scrittrice? Se sì, come..

Senz’altro la vita quotidiana entra nella mia scrittura. Osservo molto le persone e mi sento particolarmente empatica nei confronti dei ragazzi dell’età dei miei alunni. Quando i protagonisti delle mie storie giovani adolescenti, entro facilmente nella loro mentalità. Ma è anche il contrario: scrivere ha una ricaduta sull’attività di docente. Inevitabile trasmettere le proprie passioni, come la scrittura, la letteratura, la poesia: la bellezza della parola, il gusto per l’affabulazione“.

Cosa direbbe ad un suo alunno che esprimesse il desiderio di fare della scrittura una professione?

All’alunno aspirante scrittore direi di studiare e leggere molto. Anche la scrittura è un mestiere: come diceva Hemingway, 1% ispirazione e 99% traspirazione; c’è sempre molto da imparare“.

Un racconto, quello della prof.ssa Ginex che sembra suscitare una sorta di “effetto cartomante” poiché restituisce, specularmente, ad ogni lettore ciò che questi riflette.

Clicca qui per leggere il racconto Anime Gemelle.

I finalisti

  • Monica Acito (1993), Amaràvia;
  • Germano Antonucci (1975), Ma davvero i mangiasbagli sono golosi di geografia?;
  • Emanuela Cocco (1973), Nel verde;
  • Daniela Ginex (1960), Anime gemelle;
  • Alessandro Marangi (1965), Il modulo;
  • Simone Masoni (1980), No tech;
  • Margherita Padovan (1989), Ona storia briansö;
  • Alessia Rossi (1993), Le pecore vanno dove c’è l’erba;
  • Beatrice Salvioni (1995), Il volo notturno delle lingue mozzate;
  • Sergio Sessini (1959), L’altro.