Unict e voto di maturità per accedere. Crediamoci Catania: “Sabato scenderemo in piazza, inaccettabile”

Unict e voto di maturità per accedere. Crediamoci Catania: “Sabato scenderemo in piazza, inaccettabile”

CATANIA – È forte la rabbia degli studenti e l’impossibilità di potere effettuare test d’ingresso per accedere alla facoltà universitaria scelta, sostituito dal voto di maturità, sta causando un’ondata non indifferente di polemiche.

Giovanni Magni, presidente dell’associazione Crediamoci Catania, ha inviato alla nostra redazione un comunicato stampa dove è forte l’appello a riconsiderare la scelta del voto di maturità come modalità selettiva per l’ammissione all’Università. Secondo quanto si sostiene, infatti, non sarebbe affatto un criterio oggettivo su cui basare l’ingresso nel mondo universitario.

Sabato mattina scenderemo in piazza Università per manifestare a tutela dei diritti degli studenti. Riteniamo assolutamente iniquo il criterio adottato dall’Ateneo di Catania per permettere l’accesso ai corsi di laurea. È inammissibile pensare che il voto di diploma rappresenti un parametro di valutazione oggettivo e funzionale ad un diritto che è sancito nella Costituzione e che deve essere garantito a ogni costo. La valutazione che deriva dagli esami di stato, infatti, è soggetta ad un’infinità di variabili, non è un criterio univoco né conforme. Le disuguaglianze sostanziali che si vengono a formare, per il secondo anno consecutivo, non possono considerarsi più accettabili“, si specifica.

Ancora: “Tutto ciò implica inevitabili rinunce allo studio, incrementa la percentuale dei ragazzi che scelgono di studiare altrove. Non è una scelta vantaggiosa nemmeno per l’Università di Catania. Abbiamo in mente soluzioni alternative al contempo egualitarie, razionali, veramente garantistiche. Siamo disposti a scendere in piazza tutte le volte che sarà necessario fino a quando non ci sarà concesso un confronto con i vertici dell’Università, il Magnifico Rettore e tutti gli organi competenti. Desideriamo ottenere risposte“.

Le domande sono molteplici: “Perché i test nazionali verranno regolarmente svolti negli stessi locali dell’ateneo? Perché altri atenei hanno adottato criteri veramente meritocratici e il nostro no? Cosa prevede l’Ateneo per tutelare tutti coloro i quali, nell’anno accademico 2020/2021, hanno acquistato i corsi singoli perché non sono riusciti ad entrare con il voto di maturità?“.

Siamo disposti con tutto l’impegno a un confronto costruttivo, non più ad accettare questo tipo di decisioni. Proprio per queste ragioni, ci appelliamo con tutte le forze alle varie associazioni universitarie e a ogni singolo studente a unirsi a noi per rappresentare con maggiore voce i diritti di chi in questo momento è fortemente pregiudicato da decisioni scellerate“, si conclude.

Immagine di repertorio