Morte Mario Biondo, svolta nel caso. “Non era solo in casa la sera del decesso”

Morte Mario Biondo, svolta nel caso. “Non era solo in casa la sera del decesso”

PALERMO – Nelle scorse ore sono emersi nuovi importanti dettagli sulla morte di Mario Biondo, cameraman palermitano trovato senza vita nella sua casa di Madrid nel 2013.

Nonostante il caso fosse stato inizialmente archiviato come suicidio, la Procura Generale di Palermo ha disposto ulteriori accertamenti. Da recenti indagini del gruppo Emme Team, impegnato in consulenze legali e paralegali, sarebbe emerso che la notte della tragedia Biondo, marito della conduttrice Raquel Sánchez Silva, non si trovava solo in casa.

Inoltre, qualcuno avrebbe utilizzato la carta di credito del cameraman siciliano in un locale notturno di Madrid tra le 2,08 e le 2,53 del mattino.

Al tempo della morte, le autorità spagnole ipotizzarono il suicidio: la vittima, infatti, era stata trovata impiccata a una libreria in casa. La decisione di archiviare il caso, però, non fu condivisa dalla Procura palermitana, decisa a riaprire il caso e a eseguire ulteriori accertamenti.

Dalle verifiche di Emme Team sui profili social e i dispositivi tecnologici di Biondo, inoltre, sarebbe stato accertato che due smartphone avevano accesso alle pagine Facebook e Twitter del cameraman. Uno di questi sarebbe risultato connesso al Wi-Fi dell’appartamento della vittima. Adesso, su incarico della famiglia, il gruppo sarebbe impegnato nella creazione di una mappa degli spostamenti dei dispositivi per verificarne i movimenti precedenti e successivi alla morte, avvenuta nella notte tra il 29 e il 30 maggio 2013.