Giornata Internazionale dello Sport. “Guida il cambiamento sociale”: l’importanza per bambini e anziani e il parere della psicologa

Giornata Internazionale dello Sport. “Guida il cambiamento sociale”: l’importanza per bambini e anziani e il parere della psicologa

ITALIA –Lo sport ha il potere di guidare il cambiamento sociale, lo sviluppo della comunità e promuovere la pace e la comprensione“. È quanto riconosciuto dall’ONU in data 23 agosto 2013, quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite decise di proclamare il 6 aprile Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace. La data per la ricorrenza è stata scelta in memoria dell’anniversario dei primi Giochi Olimpici dell’era moderna del 1896 tenutisi ad Atene (Grecia). Non capita raramente di leggere le storie di alcune delle più grandi leggende della storia dello sport e apprendere come, in diversi casi, hanno una vita parecchio difficile alle spalle. Proprio il loro talento, nonché la forza di volontà, ha permesso a molti di salvarsi dalla strada, dalla povertà e dal conseguente richiamo della criminalità. Un passato magari intriso di violenza e sofferenza e una seconda possibilità data dallo sport. Secondo il sito Italianonprofit.it, ci sono 97 enti in Italia che si occupano di sport, ricreazione e tempo libero, dedicate maggiormente all’inclusione dei disabili o dei ragazzi con situazioni difficili alle spalle, anche in questo caso strappati dalla strada e dalle mani della criminalità o, in certi casi, anche dalla tossicodipendenza. Lo sport è uno degli argomenti più caldi di quest’emergenza Covid, dalle difficoltà dei gestori delle palestre e dei centri sportivi, fino al problema della mancanza di aggregazione sociale attraverso esso. Durante questo periodo di pandemia, data anche la possibilità (almeno in zona arancione) di poter correre ed effettuare attività fisica all’aperto, lo sport è anche visto come uno dei pochi spiragli di normalità nella vita di tutti i giorni.

Che sia una palla da tennis, una a spicchi, da calcio od ovale, o che si debba saltare, correre, schiacciare sul campo avversario, pedalare tra i monti o ancora nuotare, lo sport riesce a essere uno strumento di salvezza, rivalsa, di condivisione di valori. La Nazionale italiana di calcio – prendendo a esempio l’attività sportiva più seguita nella nazione -, soprattutto in occasione di Mondiali o Europei (i prossimi andranno in scena questa estate, dopo il rinvio dell’anno scorso a causa Covid), unisce tutti i tifosi sotto un unico colore, cancellando almeno per un attimo le rivalità, in tanti casi violente, che rovinano il nostro calcio. La Ferrari, in Formula 1, è una delle Scuderie con la tifoseria più appassionata di tutto il panorama dei Motori (lo spettacolo di Monza ne è un esempio, da brividi l’ultima vittoria di Charles Leclerc nella gara datata 8 settembre 2019).

Lo sport riesce a superare anche i confini. Il basket, nonostante sia un movimento tanto in difficoltà in Italia e in lenta ripresa, riesce comunque a scaldare i cuori di tanti appassionati, soprattutto grazie alle prodezze dei campioni della NBA (alcuni dei quali italiani, quali Gallinari, Melli e il giovane rookie Mannion)  e al gran numero di stelle nuovamente presenti nella pallacanestro nostrana, oltre ai coach connazionali ex campionato di basket americano o al top in Europa, come Andrea Trinchieri, riuscito nell’impresa di qualificare per la prima volta nella storia una squadra tedesca ai playoff di Eurolega, il Bayern Monaco; o Ettore Messina, che sembra essere riuscito a dare un’identità europea a Milano.

Lo sport è un’ottima cassa di risonanza per messaggi sociali importanti, come la lotta al razzismo, il fairplay, il rispetto. È un ottimo veicolo per promuovere iniziative, per fare girare l’economia e creare così nuovi posti di lavoro. Si può discutere su alcune cifre spropositate guadagnate soprattutto dai migliori atleti degli sport più in voga, ma non è la giusta sede per parlarne. In occasione della giornata Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace, infatti, si vuole “contribuire ad accrescere la consapevolezza del ruolo storico svolto dallo sport nel perseguire sviluppo, pace, parità di genere e integrazione sociale“, si legge sul sito del Dipartimento dello Sport.

La Giornata Internazionale dello Sport cade quest’anno nel pieno della pandemia da Coronavirus. In questo contesto, pieno di incertezza e inquietudine, Il Dipartimento per lo Sport  ha deciso di sostenere e promuovere – attraverso i suoi canali social – un’importante iniziativa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in collaborazione con altre agenzie delle Nazioni Unite e altri stakeholders: un webinar dal titolo “Stronger, fairer physical activity and sport systems for all” a cui tutti possono partecipare, previa registrazione on-line“, si legge sempre scorrendo lo stesso sito. E proprio per analizzare l’importanza dello sport a livello sociale, soprattutto in questo periodo difficile per tutti, dagli atleti alle categorie lavorative del settore e anche il suo impatto sul lato psicologico, è intervenuta ai nostri microfoni la dottoressa Roberta Patanè, psicologa.

Giornata Internazionale dello Sport: le parole della psicologa

In questo periodo di incertezza e di isolamento sociale, è chiaro che dobbiamo cercare di adattarci e di rispettare le regole senza però trascurare noi stessi e le nostre esigenze, rimanendo quindi sempre attivi e resilienti. Numerose ricerche scientifiche, infatti, dimostrano che lo sport è sicuramente un valido aiuto a mantenere un equilibrio e un benessere non solo fisico, ma anche psicologico“, esordisce la dottoressa Patané. “Posso sicuramente affermare che lo sport è assolutamente importante anche ai tempi del Covid. – prosegue – È infatti già stato una valvola di sfogo durante la prima ondata pandemica, perché malgrado il lockdown generalizzato, alcuni con regolarità quotidiana hanno continuato ad allenarsi online o sul proprio terrazzo“.

L’importanza dello sport per i bambini e gli anziani

I nostri salotti si sono trasformati in vere e proprie palestre e molti di noi sono riusciti a mantenersi attivi e a svolgere abitualmente attività fisica. Proprio chi ha avuto modo di dedicarsi allo sport, ha sviluppato più risorse per poter affrontare le varie difficoltà psicologiche legate alla pandemia. Si tratta sicuramente un elemento fondamentale per la promozione della salute, del benessere psicofisico di tutti gli individui. Essendo una psicologa che si occupa principalmente di età evolutiva, mi preme sottolineare soprattutto l’importanza dello sport per i bambini, che hanno la necessità svolgere attività all’aperto. Tutti i più piccoli, infatti, hanno il diritto di praticare attività sportiva nel rispetto delle norme di sicurezza, utile per garantirgli un corretto sviluppo fisiologico e psicologico. Sicuramente una lunga passeggiata all’aria aperta è di vitale importanza anche per gli anziani, in modo da evitare e prevenire l’incombenza di problematiche a livello motorio che possono poi peggiorare con il tempo“, i consigli della psicologa. “È scientificamente testato – continua – che l’attività sportiva incide significativamente sullo stato di salute e di benessere di ogni individuo perché aumenta la fiducia, la consapevolezza e la percezione positiva di sé stessi; elementi particolarmente importanti e da non sottovalutare soprattutto in un periodo difficile come quello che stiamo attraversando. Inoltre, incide sull’autostima anche a livello psicosomatico migliorando condizioni patologiche come l’ipertensione, il diabete e i disturbi dell’umore“.

Quanto sport si deve fare al giorno?

Quanto sport si deve fare, per giusta regola, giornalmente? In tal senso, la dottoressa Patané ha dichiarato: “Secondo la letteratura scientifica di riferimento, praticare sport per almeno 40 minuti al giorno ha un impatto positivo e rilevante sul sistema endocrino e un effetto serotoninergico tale da diventare per il nostro organismo un antidepressivo naturale. Inoltre, bastano solamente 20 minuti di esercizio fisico giornaliero per migliorare l’attività cerebrale e per favorire prestazioni migliori in ambito scolastico e/o professionale“.

La socialità, altro elemento caratteristico da evidenziare, è però forse la più grave perdita causata dall’emergenza sanitaria. Ed è per questo che lo sport, assieme ovviamente ad altre attività in difficolta e tanto importanti quanto esso, deve essere uno dei capisaldi dai quali organizzare la ripartenza e, al momento, un appoggio per non cadere nella spirale della monotonia di questi giorni bui, ma dai quali si può sempre imparare qualcosa di grande e profondo.

Fonte foto: Needpix.com