Facebook e diritti umani, la nuova politica aziendale per un web “giusto”

Facebook e diritti umani, la nuova politica aziendale per un web “giusto”

In pochi riuscirebbero ad associare facilmente Facebook e diritti umani. Eppure, in un momento storico in cui il web è parte integrante delle vite di tutti sin dalla tenera età, anche i social network devono giocare un ruolo importante in questo senso, garantendo il più possibile la sicurezza e il rispetto della dignità personale e collettiva sul web.

Facebook ha provato a fare passo in avanti in questo ambito negli scorsi giorni, proponendo una nuova policy per garantire il rispetto dei diritti basilari sui social: “Il nostro obiettivo è che Facebook, come business e come piattaforma, sia un luogo di uguaglianza, sicurezza, dignità e libertà d’espressione – i princìpi base dei diritti umani –  e costruisca sistemi nel rispetto dei diritti umani e dei princìpi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani (United Nations Guiding Principles on Business and Human Rights – UNGPs)”, si legge in un comunicato stampa che annuncia l’iniziativa.

Facebook e diritti umani: cosa prevede la nuova policy?

“I diritti umani sono interconnessi, interdipendenti e indivisibili”: è questa la parte conclusiva della premessa della nuova “Corporate Human Rights Policy” di Facebook. Il messaggio è chiaro: è necessario ricordare che gli utenti social sono esseri umani e che la loro vita “reale” non è separata da quella virtuale. E questo vale anche per il rispetto della loro dignità: non è un dovere solo offline, ma anche e soprattutto online.

L’azienda non è nuova a dibattiti su questo tema. Negli ultimi anni, in particolare, si è discusso molto del rispetto della privacy degli utenti. Senza dubbio, il progetto è quello di rendere il social network una piattaforma di libero scambio, sicura per tutti. Come? Tramite l’azione. Si partirà da un report annuale sul rispetto dei diritti umani: si parlerà di progetti sostenuti, politiche aziendali, consigli, analisi e progressi. A questo documento, si aggiungerà un fondo per sostenere gli attivisti che lottano per far ascoltare la propria voce nel mondo o sottoposti a minacce, garantire la sicurezza digitale, combattere il crimine informatico e la disinformazione.

La nuova policy di Facebook è strettamente connessa alla partnership con Global Network Initiative, organizzazione impegnata nella prevenzione della censura da parte di governi autoritari e nella protezione della privacy degli utenti del web.

Privacy, censura, diritti: risultati attesi

Il lavoro promesso da Facebook include:

  • l’attività di un Comitato di Supervisione indipendente;
  • la creazione di una nuova policy per rimuovere informazioni false o non confermate che possano mettere qualcuno “a rischio imminente di danno fisico”;
  • l’utilizzo di strumenti o strategie che possano contrastare la diffusione di contenuti violenti nei territori ritenuti maggiormente a rischio di conflitto (un caso recente è quello del Myanmar);
  • protezione speciale per i giornalisti contro ogni forma di vessazione o hackeraggio.

Nel documento che annuncia la rinnovata attenzione verso i diritti umani, Facebook ricorda che le normative per la privacy sono generate nel rispetto degli standard richiesti in ambito internazionale, per la piattaforma Facebook come per Instagram e il servizio di messaggistica privata WhatsApp (quest’ultimo recentemente al centro di alcune precisazioni da Garante Privacy dopo un aggiornamento). Al momento, non si parla di ulteriori novità sul fronte privacy.

Foto di Edar da Pixabay