Succede a Catania e provincia: 13 marzo MATTINA

Succede a Catania e provincia: 13 marzo MATTINA

CATANIA – Ecco le operazioni portate a termine dai carabinieri nel territorio di Catania e provincia:

  • i militari della compagnia di Fontanarossa, supportati dai colleghi del 12° “Reggimento Sicilia”, hanno realizzato un servizio a largo raggio nel territorio del comune di Misterbianco. I carabinieri nel corso dell’attività hanno contestato il mancato utilizzo della mascherina protettiva a 7 persone alle quali è stata effettuata la relativa sanzione amministrativa, nonché hanno identificato 103 persone e controllato 70 veicoli rilevando 14 violazioni del codice della strada (guida senza patente, mancanza di copertura assicurativa e inutilizzo del casco) per un importo complessivo di 7.561 euro, oltre alle sanzioni accessorie (5 sequestri e 2 fermi amministrativi di veicoli). Il servizio ha inoltre riguardato il controllo presso le loro abitazioni di 19 soggetti sottoposti agli arresti domiciliari, attività questa che, grazie alla sua intensificazione nella frequenza delle verifiche, ha più incisivamente distolto i sottoposti dal commettere violazioni evidenziando, invece, la loro regolare presenza in casa;

 

  • nel quadro delle attività disposte dal comando provinciale per contrastare fenomeni di criminalità diffusa ed in particolare dei furti nelle aree rurali, i carabinieri del Nucleo Radiomobile della compagnia di Paternò, hanno realizzato un servizio a largo raggio che ha consentito d’interrompere, nella flagranza di commissione, un furto di notevole entità ai danni di un imprenditore agrumicolo del posto. In particolare i militari nella nottata, lungo la strada statale 192 nei pressi del “Bivio Iannarello” nel territorio del comune di Paternò, avevano notato il transitare di una Peugeot 307 con 2 persone a bordo che, nonostante il visibile ingombro di materiale trasportato al suo interno, procedeva ad un’andatura stranamente veloce. I militari hanno pertanto proceduto ad intimare l’alt al conducente dell’autovettura che ha pensato bene, insieme al complice, di abbandonare l’auto in movimento e, sfruttando l’oscurità, di fuggire a gambe levate tra le campagne circostanti. Solo per un caso l’autovettura priva di controllo non ha colliso con un’altra autovettura sopraggiungente in senso opposto quindi, terminata la sua corsa su un muretto, è stata ispezionata dai militari che constatato la presenza di circa una tonnellata di pregiate arance appena rubate in un vicino agrumeto, nonché di vari attrezzi da scasso con i quali i 2 avevano reciso la recinzione del fondo privato. L’autovettura inoltre, a seguito dei primi immediati accertamenti, è risultata essere in custodia giudiziale a un 36enne di Zafferana Etnea il quale, per tal motivo, è stato denunciato per violazione colposa dei doveri inerenti la custodia di cose sottoposte a sequestro, disposto nel corso di un procedimento penale o dell’autorità amministrativa;

 

  • i carabinieri della Stazione di Calatabiano, in esecuzione di un ordine per la carcerazione emesso dalla procura della Repubblica al Tribunale di Lecco, hanno arrestato il 30enne Tindaro Mazza, del posto. L’uomo, che già era detenuto agli arresti domiciliari, dovrà espiare la pena definitiva di 8 anni di reclusione perché resosi responsabile, nel novembre del 2017, dei reati di rapina aggravata in concorso e porto di armi od oggetti atti a offendere, commessi nei comuni di Airuno (Lecco), Calolziocorte (Lecco) e Olgiate Molgora (Lecco). L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato associato al carcere di Caltagirone;

 

Tindaro Mazza, 30 anni

  • i carabinieri della Stazione di Grammichele, in esecuzione di un provvedimento di sostituzione della misura cautelare emesso dalla sezione penale del tribunale di Caltagirone, hanno arrestato il 42enne Giuseppe Manusia (nella foto a destra) e il 39enne Orazio Lipsia (nella foto a sinistra), entrambi del posto. I due in particolare, già sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, si sono resi protagonisti di numerose violazioni alle relative prescrizioni che, compendiate dai militari all’autorità giudiziaria, hanno determinato l’emissione del provvedimento a seguito del quale sono stati posti agli arresti domiciliari.