Alluvione di Acireale e Giarre, correva il 13 marzo 1995: 26 anni dalla tragedia che uccise 11 persone

Alluvione di Acireale e Giarre, correva il 13 marzo 1995: 26 anni dalla tragedia che uccise 11 persone

CATANIA  – Oggi, 13 marzo, si commemorano i 26 anni dalla terribile alluvione di Acireale e Giarre che causò la morte di 11 persone, oltre che a danni ingenti su entrambi i centri urbani e le annesse campagne. Ma ripercorriamo insieme cosa accadde in quelle terribili ore del 1995.

Previsioni pre-alluvione

Già a febbraio del 1995, gli esperti del dipartimento regionale di Protezione civile della Presidenza della Regione Siciliana, dopo aver consultato le previsioni e i bollettini, emanarono un’allerta per rischio medio (arancione) nei settori nord-orientali della nostra Isola, ovvero il Catanese e il Messinese, specificando la presenza di forti precipitazioni (piogge) e di possibili smottamenti.

La situazione, però, cominciò a degenerare nei primi giorni di marzo quando le piogge si fecero sempre più intense e l’allerta si estese finanche a Reggio Calabria.

L’11 marzo, poi, le condizioni meteorologiche diventarono critiche e la Protezione civile della Sicilia emanò un’allerta di tipo massimo (rossa).

L’alluvione

I cittadini del Catanese, specialmente nella fetta di territorio che va da Acireale a Giarre, si svegliarono con precipitazioni (piogge) molto intense e di natura temporalesca. In pochissimi minuti i dati sull’altezza pluviometrica (pioggia caduta) registrarono picchi da 224,6 mm a 253,6 mm.

Alle 7,30 le fognature di Acireale non ressero più e iniziarono ad allagare le strade mentre, poche ore più tardi, alle 9,15 Giarre fu dichiarata allagata. Durante i temporali vi furono bufere, frane, smottamenti e le comunicazioni e la viabilità furono interrotte.

Ad Acireale venne registrato un importante fenomeno erosivo: a causa delle violenti piogge, lo scorrere dell’acqua, provocò un vuoto sotto alcune abitazioni in via Atanasia. Sempre nella città dei cento campanili crollarono due abitazioni e molta fu la paura degli abitanti di Santa Maria la Scala quando vi fu il franamento di un costone roccioso della Timpa. A Giarre, invece, alcune macchine si scontrarono e un camion si ribaltò violentemente schiacciando due veicoli parcheggiati. Le campagne subirono ingenti danni. Già verso le 11, i comuni interessati dalle violente precipitazioni, invitarono i cittadini a non uscire di casa e di mettersi al riparo.

Ma l’alluvione non provocò tragedie solo sulla terra ferma. Infatti, i temporali e la bufera crearono violente mareggiate che, purtroppo, furono la causa principale della tragedia della nave greca Pelhunter.

L’imbarcazione, con a bordo 15 persone, dopo aver lasciato il porto di Riposto alle 19,45, durante l’uscita dalla rada (ovvero 140 chilometri dalla costa) venne violentemente colpita da un’improvvisa mareggiata che ne causò il suo ribaltamento.

A causa dei difficili problemi di comunicazione, i soccorsi in aiuto dei naufraghi arrivarono soltanto dopo le 21 e la nave fu individuata nella notte. Nel naufragio perirono 5 persone, 3 vennero tratte in salvo e 7 furono dichiarate disperse.

Al termine di questa giornata nera del 1995, le vittime totali registrate furono 11, 7 i dispersi e 7 i feriti.

Fonte foto Gazzettino online