Palermo: contro la Juve Stabia è un ritorno all’antico, anzi peggio

Palermo: contro la Juve Stabia è un ritorno all’antico, anzi peggio

PALERMO – Finito troppo presto l’effetto derby, il Palermo è caduto di nuovo negli errori del passato. Ed è caduto rovinosamente contro la Juve Stabia con il punteggio pesante di 2 a 4.

Cosa è successo ieri pomeriggio al Barbera?

Né più né meno di quello che è successo tante altre volte con Boscaglia in questo ormai disastroso campionato dei rosanero. Andiamo con ordine, dicendo che da salvare ieri ci sono solo i primi venti minuti di partita, con un Palermo pimpante ed aggressivo, schierato con il 3-4-3 e già in vantaggio al 6° minuto con Luperini, abile a sfruttare un pisolino della difesa avversaria.

Gli uomini di Filippi, con Pelagotti in porta, Accardi, Palazzi e Peretti in difesa, Almici, De Rose, Luperini e Valente a centrocampo e Silipo, Lucca e Floriano in attacco, hanno imbastito altre piacevoli azioni con Floriano particolarmente ispirato. Ma al 27°, con il pareggio di Berardocco, è iniziata la sagra degli orrori difensivi, perché chiamarli errori sarebbe riduttivo.

Così è arrivato al 3° della ripresa il raddoppio di Fantacci ed al 22° e 26° la doppietta di Marotta. Tutto il reparto difensivo ha colpe, a cominciare da Pelagotti, sorpreso dalla battuta da fuori area di Fantacci che ha consentito ai campani di pareggiare, per chiudere con Palazzi, che ha sulla coscienza il quarto gol della Juve Stabia: lento ed impacciato, si è fatto superare da Marotta, che poi ha trafitto Pelagotti con un preciso diagonale.

È apparso evidente, come tante altre volte nel passato, quanto i rosa soffrano l’inferiorità numerica a centrocampo. Come il 4-2-3-1 di Boscaglia, anche il 3-4-3 di Filippi lascia due soli uomini a centrocampo a far fronte alle ripartenze avversarie e i risultati sono sempre devastanti.

 

L’allenatore di Partinico, dopo il secondo gol della Juve Stabia, aveva tentato di porre rimedio ad una situazione che stava sfuggendo di mano ai suoi. Con i cambi, effettuati al 7° della ripresa, Somma, Crivello e Santana al posto rispettivamente di Peretti, Almici e Silipo, il Palermo è ritornato al 4-3-3, nel quale si era rifugiato Boscaglia dopo aver ripudiato il 4-2-3-1. Ma ieri era la giornata degli errori difensivi ed il cambio di modulo non ha mutato le sorti dell’incontro.

La seconda rete del Palermo, ancora di Luperini al 38° della ripresa, ha valore solo per il tabellino finale. A completare la giornata nera dei padroni di casa, è arrivata al 5° minuto di recupero l’espulsione di Lucca, rimasto in mutande per una trattenuta continuata di Bovo, e buttato fuori con il rosso diretto per una bestemmia sentita dall’arbitro. Senza voler giustificare un comportamento, che a norma di regolamento prevede l’espulsione, forse, a tempo abbondantemente scaduto, dopo un fallo inutile e così plateale, un briciolo di comprensione non sarebbe stato scandaloso. Ma l’arbitro è stato di avviso diverso e così Lucca sarà squalificato per una o forse due giornate.

Anche i nervi tesi in campo sono un retaggio del passato.