Etna in eruzione: notte di monitoraggio dell’INGV tra cenere, esplosioni  e fontana di lava

Etna in eruzione: notte di monitoraggio dell’INGV tra cenere, esplosioni e fontana di lava

CATANIA – È iniziata alle 00,20 – secondo il primo bollettino emanato dagli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, la ripresa di una debole attività stromboliana al CSE. Si è osservato un lieve incremento dell’ampiezza media del tremore vulcanico. L’attività infrasonica ha mostrato anch’essa un incremento nel numero degli eventi. Le localizzazioni del tremore hanno indicato uno spostamento della sorgente verso il CSE.

All’1 si è registrato un incremento dell’attività stromboliana al CSE, accompagnata da emissione di cenere che si è dispersa rapidamente in atmosfera in direzione NE. Contemporaneamente, anche il cratere della Voragine ha mostrato una vivace attività stromboliana con episodiche esplosioni che hanno superato il livello dell’orlo craterico. L’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un ulteriore incremento, portandosi su valori alti; le sorgenti del tremore sono state localizzate al CSE. Contestualmente, anche il tasso di occorrenza degli eventi infrasonici è stato in aumento, anch’essi localizzati al CSE.

Alle 2, un ennesimo bollettino dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha comunicato che l’attività stromboliana al CSE è gradualmente aumentata e alle 2,20 UTC circa è passata a fontana di lava. Contestualmente, si è osservato un ulteriore graduale aumento dell’ampiezza del tremore vulcanico, la cui sorgente è localizzata in corrispondenza del CSE a quasi 3000 metri. Anche l’attività infrasonica è risultata sostenuta sia nel tasso di accadimento che nell’ampiezza dei segnali. La localizzazione degli eventi infrasonici è rimasta al CSE. I dati della rete clinometrica e GNSS non hanno mostrato variazioni significative legate all’attività in corso.

Alle 3,05 l’INGV ha comunicato che dalle telecamere di sorveglianza si è osservato un trabocco lavico dal CSE in direzione Valle del Bove. A partire dalle 2,50 UTC si è osservata una flessione dell’ampiezza del tremore che si è attestata ad un livello medio; dalle 3,15 si è registrata anche una riduzione dell’attività infrasonica, sia nel tasso di accadimento che nell’ampiezza dei segnali. Le localizzazioni delle sorgenti dei segnali infrasonici sono rimaste al CSE.

Alle 4,15 anche l’attività stromboliana al CSE è risultata notevolmente ridotta mentre è rimasto attivo il trabocco lavico verso la Valle del Bove.

Fonte foto in evidenza Veronica Testa