Palermo, “il gioco è un diritto”: il Tribunale riapre l’Oratorio di Santa Teresa

Palermo, “il gioco è un diritto”: il Tribunale riapre l’Oratorio di Santa Teresa

PALERMO – All’oratorio di Santa Teresa del Bambin Gesù, a Palermo, si tornerà a giocare. Lo ha decisione la sentenza del Tribunale di Palermo, che ha ribaltato il precedente verdetto di primo grado datato 5 dicembre 2019. 

La vicenda

La questione nasce in seguito al ricorso, presentato dai condomini delle zone limitrofe dell’area sita in via Filippo Parlatore. I residenti infatti lamentavano un eccesso di rumore proveniente dalla struttura, in particolare durante lo svolgimento delle attività ludico-ricreative da parte dei palazzi.

Il giudice di primo grado aveva deciso di accogliere la domanda, obbligando l’oratorio a degli onerosi lavori di insonorizzazione, che i Fratelli missionari della struttura non potevano di certo permettersi.

Da lì è nata una mobilitazione a livello nazionale, spinta dalla difesa al diritto al gioco e alla socializzazione. Valori che il Tribunale di Palermo – Sezione Civile ha deciso di riconoscere, dando ragione parzialmente alla parrocchia e consentendo quindi la pratica ludico-motoria all’interno della struttura, seppur soggetta a limitazioni. Ciò attribuendo al gioco e allo sport “valore sociale e persino costituzionale”

Le motivazioni

I togati scrivono nella sentenza che “l’aggregazione dei giovani presso le strutture parrocchiali, costituisce un mezzo solo indiretto per la realizzazione delle finalità istituzionali dell’ente ecclesiastico svolgendosi in concreto con modalità non dissimili da analoghe attività di altri soggetti, pubblici e privati, operanti nel mondo dello sport e della ricreazione”. 

D’altro canto però “tali attività ludico-ricreative non mirano a realizzare un lucro dell’ente o a soddisfare altre specie di interessi egoistici individuali o di gruppo ma, nel segno del principio di sussidiarietà orizzontale, concorrono alla realizzazione di un interesse generale (l’assistenza sociale), che il Costituente ha voluto si iscrivesse fra i compiti di spettanza politica dello Stato pluralista”.

Pietro Minardi