Denunciate società di delivery per 733milioni di euro, USB: “Iper sfruttati, i loro lavoratori non hanno diritti e dignità”

Denunciate società di delivery per 733milioni di euro, USB: “Iper sfruttati, i loro lavoratori non hanno diritti e dignità”

PALERMO – Ieri, 24 febbraio, è stata avviata un’indagine dalla Procura della Repubblica di Milano che riguarda alcune tra le principali società di delivery. Sono state contestate ammende per oltre 733 milioni di euro ed è stato intimato di assumere oltre 60mila lavoratori, che passeranno così da lavoratori autonomi e occasionali a parasubordinati.

Tra gli indagati sei datori di lavoro di quattro note società operative in tutta Italia: Just Eat, Uber Eats, Glovo e Deliveroo.

“Non è più il tempo di dire sono schiavi ma è il tempo di dire che sono cittadini dichiara il procuratore Francesco Greco -. Queste parole confermano quanto abbiamo sempre detto: schiavi lo sono stati e lo sono ancora oggi”.

“Sono lavoratori a cui sono negati diritti, tutele, dignità! Il sistema delle chiamate per app non è altro che caporalato 2.0! Parliamo di padri e madri di famiglia, giovani studenti e studentesse, migranti iper sfruttati che lavorano instancabilmente per paghe misere. Svolgono un servizio fondamentale per la sopravvivenza delle attività dell’indotto della ristorazione, soprattutto in questi tempi di pandemia, ma i loro sforzi vengono sfruttati per incrementare il profitto delle grandi aziende che si occupano di lavoretti smart. E quotidianamente pagano un conto salatissimo fatto di incidenti, rapine e tamponamenti. Alcuni anche mortali”, denuncia FDS USB Palermo.

“Un’indagine come quella appena partita a Milano conferma quanto detto, ma non crediamo minimamente che basterà ad arginare il fenomeno. Possiamo quindi affermare e ribadire ancora una volta il nostro impegno a difesa di lavoratori e lavoratrici di nuova generazione. Rompere la gabbia dello sfruttamento, organizzare la rabbia, ribaltare i meccanismi dell’esclusione sociale ed economica”, conclude.