Etna in eruzione nella notte, bombe incandescenti ed esplosioni violente: l’aggiornamento dell’INGV

Etna in eruzione nella notte, bombe incandescenti ed esplosioni violente: l’aggiornamento dell’INGV

CATANIA – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dopo la conclusione della fontana di lava, nell’intervallo fra le ore 3,30 e 4,15 UTC sono avvenute una ventina di esplosioni molto violente da diverse bocche sul Cratere di SE, che hanno lanciato bombe incandescenti oltre la base del cono del medesimo cratere. Dopo le 4,15 UTC non è più avvenuta alcuna attività eruttiva al Cratere di SE; agli altri crateri sommitali invece sta continuando l’attività esplosiva osservata negli ultimi giorni.

Nelle ore successive all’attività di fontana di lava e fino allo stato attuale, l’ampiezza media del tremore vulcanico è rimasta confinata principalmente nel livello medio. Tra le 3,20 e le 4,10 UTC l’ampiezza media del segnale sismico ha subìto un temporaneo e significativo incremento causato dall’accadimento di una serie di episodi esplosivi molto energetici che hanno generato segnali infrasonici di elevatissima ampiezza. Dopo l’attività di fontanamento, la sorgente del tremore vulcanico si è collocata al di sotto dell’area sommitale, tra i crateri Bocca Nuova e Voragine, nell’intervallo di profondità 2.700-2.900 metri sopra il livello del mare. L’attività infrasonica, in questo momento, è molto debole sia nel numero che nell’energia dei transienti infrasonici, che risultano localizzati al Cratere di SE, Bocca Nuova e Cratere di NE.

Fonte foto Veronica Testa

Dall’1,15 UTC i dati di deformazione, dopo l’attenuazione delle variazioni registrate alla rete clinometrica durante la fontana di lava, non evidenziano significative variazioni.

Fonte foto gruppo Wahtsapp INGV

I risultati delle analisi di laboratorio indicano che la composizione del magma dei prodotti eruttati durante la fontana di lava del 19 febbraio è simile a quella delle fontane del 16 e 18 febbraio, mantenendosi tra le più primitive dell’attività parossistica del Cratere di SE degli ultimi 20 anni.

Sono in corso rilievi di terreno per campionare il materiale eruttato durante la fontana della notte appena trascorsa.

Fonte foto in evidenza Ph Gabriele Costanzo – l’Etna vista dalle Isole Eolie