Educare alla legalità, il “Gemmellaro” di Catania luogo di incontro “virtuale”: prevenzione e contrasto alla criminalità temi caldi

Educare alla legalità, il “Gemmellaro” di Catania luogo di incontro “virtuale”: prevenzione e contrasto alla criminalità temi caldi

CATANIA – “La prevenzione e il contrasto ai fenomeni della criminalità organizzata ed estorsione”. Questi i temi affrontati sulla piattaforma digitale Gsuite dell’Istituto “Carlo Gemmellaro” di Catania. L’istituto C. Gemmellaro da anni ha tra le sue priorità la cultura della legalità. La dirigente, prof.ssa Valeria Aranzulla, sempre molto sensibile ai temi della legalità e cittadinanza attiva, ha organizzato per i suoi studenti, con l’ausilio dei suoi collaboratori, una serie di incontri su tematiche di attualità inerenti l’educazione alla legalità ed il rispetto delle regole.

“Parlare di legalità – afferma la prof.ssa Aranzulla nel suo intervento introduttivo – significa porre le fondamenta per la costruzione di un percorso di crescita comune. Il Gemmellaro è vivo, attivo e nonostante le problematiche legate al distanziamento per l’emergenza sanitaria Covid 19, non rinuncia ad essere parte attiva di questa comunità”.

L’incontro proposto ha avuto come protagonisti il Rotary Club di Catania, nella persona del presidente dott. Giovanni Cultrera di Montesano, l’ispettore Giuseppe Agosta, figlio del maresciallo Alfredo Agosta – vittima di mafia – e la presidente nazionale dell’Associazione antimafia Alfredo Agosta, dottoressa Enza Bifera, criminologa .Nel corso della conferenza è stato evidenziato in più occasioni l’importanza del coraggio di denunciare e la necessità per i giovani di conoscere il fenomeno per poterlo combattere e quindi arginarlo e soprattutto conoscere come lo Stato sia presente non solo nella lotta al fenomeno ma anche nel sostegno alle vittime che hanno deciso di denunciare.

“Puntare i riflettori sul fenomeno della criminalità grazie a un percorso di formazione e confronto tra generazioni diverse – afferma la dottoressa Enza Bifera – sono i presupposti per azioni incisive di contrasto alla criminalità e valorizzazione della cultura della legalità. Il territorio va ascoltato, bisogna sapere leggere i segnali del radicamento criminale in un’ottica di prevenzione e di maggiore consolidamento di quegli anticorpi culturali, che questo territorio deve continuare a impiegare per sconfiggere le mafie. L’associazione Agosta ha come mission la promozione di una cultura della legalità, il punto di partenza da rafforzare per poter liberare il nostro territorio dalle organizzazioni criminali che negli anni si sono radicate”.

Diversi sono stati i momenti di condivisione con i giovani spettatori.

“La cultura – afferma l’ispettore Agosta – è uno strumento potentissimo per contrastare il potere criminoso. In questi ultimi decenni, nella nostra città, sono stati fatti grandi progressi contro la criminalità, basti pensare com’era Catania negli anni 80, una città invisibile ed invivibile e come è oggi, luogo di incontro e di cultura aperta sempre più al turismo ed alla convivialità. Ogni giorno, ragazzi, siamo chiamati a fare delle scelte e da quelle scelte dipende che persona saremo, dipende il nostro futuro”.

A Noemi che gli chiede cosa ricorda del padre, l’ispettore Agosta racconta del ticchettio di una macchina da scrivere, di un lungo corridoio del tribunale e di una divisa – la divisa dei carabinieri – che ha onorato con il lavoro di tutta una vita e che ha difeso e onorato fino alla fine col suo sacrificio.

L’incontro si è concluso con un invito, l’invito ai giovani studenti dell’I.S. Carlo Gemmellaro a partecipare al prossimo convegno sull’antiracket e con un ringraziamento rivolto a tutti dirigenti e ai docenti di ogni ordine di scuola che ogni giorno combattono la mafia trasmettendo ai loro studenti la cultura, i valori di integrazione e del rispetto delle regole.