CATANIA – Stamattina, in occasione del fatidico rientro, sono apparse nelle scuole di Catania diversi striscioni con lo slogan “Vogliamo un rientro in sicurezza“, che accompagnano una petizione online (clicca qui) per una diversa gestione della scuola in pandemia. La petizione riguarda particolarmente la condizione degli studenti e delle studentesse che devono affrontare l’esame di Stato.
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Ad oggi il Ministero dell’Istruzione non ha ancora una versione definitiva, e l’instabilità politica del momento sicuramente non giova all’incertezza degli studenti.
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L’iniziativa è del CAS, il coordinamento degli studenti e studentesse di Catania e provincia che, con questa azione, si pone l’obiettivo di coinvolgere non solo i studenti ma anche docenti e personale scolastico. Nel testo della petizione non si denuncia solamente l’eclatante operazione dei banchi a rotelle, al centro del dibattito sulla scuola, ma l’assenza generale di misure necessarie alla tutela delle persone: dai trasporti alle mascherine.
Andrea, studente di un liceo catanese, afferma: “Avendo fatto esperienza della didattica in presenza del primo quadrimestre, in molte scuole sono stati forniti come unici dispositivi di protezione da Covid-19 solo dieci simboliche mascherine da parte del Ministero dell’Istruzione. Ci sembra una farsa e ancora una volta far ricadere i costi solo sulle famiglie. C’è poca attenzione in confronto alla fatica che tutti e tutte facciamo per salvaguardare la salute delle nostre famiglie“.
Per dare un seguito alle parole, gli studenti hanno lanciato un’assemblea pubblica giorno 18 febbraio, a dieci giorni dall’inizio delle lezioni, per fare una valutazione a caldo e decidere le possibili mobilitazioni.
