PALERMO – Archiviata l’inchiesta aperta dalla Procura di Messina sul depistaggio delle indagini relative alla strage di via d’Amelio, costata la vita al giudice Paolo Borsellino e agli agenti di scorta.
L’indagine a carico dei due ex pubblici ministeri Carmelo Petralia e Annamaria Palma prevedeva come ipotesi di reato quella di concorso in calunnia, reato aggravato dal favoreggiamento nei confronti di Cosa Nostra.
Al momento non è stata resa nota la motivazione della decisione, avvenuta in seguito alla richiesta avanzata dalla stessa Procura di Messina, nonostante la contrarietà dei legali delle famiglie delle vittime.
Sui due magistrati pendeva la pesante accusa di aver coperto le accuse del falso pentito Vincenzo Scarantino, risultate in una condanna all’ergastolo per 7 persone: Cosimo Vernengo, Gaetano La Mattina, Gaetano Murana, Gaetano Scotto, Giuseppe Urso e Natale Gambino.
Dubbi sulle dichiarazioni di Scarantino erano stati avanzati da un altro collaboratore di giustizia, Gaspare Spatuzza.
Foto di www.giornalettismo.com
