Ast, lavoratori a sostegno di Fiduccia: trasmessa lettera con raccolta firme a Musumeci

Ast, lavoratori a sostegno di Fiduccia: trasmessa lettera con raccolta firme a Musumeci

SICILIA – È stata trasmessa dai lavoratori dell’Azienda Siciliana Trasporti (Ast), al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, una lettera aperta (riportata sotto) accompagnata da 617 firme (corrispondenti alla quasi totalità della forza lavoro su un totale di 662 dipendenti), a sostegno del Direttore Generale Fiduccia.

Sono tante le firme raccolte certificate con tanto di nome, cognome e matricola aziendale che ciascun lavoratore ha voluto firmare per manifestare la propria riconoscenza e solidarietà all’attuale Direttore Generale per quello che ha fatto e continua a fare per l’Ast SpA, visto anche il particolare momento dato dall’emergenza sanitaria e dalla carenza di personale a causa del blocco assunzionale che si protrae dal 2008.

Un’iniziativa spontanea quella intrapresa dai lavoratori, scaturita a loro dire dal “persistente attacco virulento e strumentalmente con sistematicità rivolto al Direttore Generale di Ast SpA da parte di qualche organizzazione sindacale che in ‘sede politica’ ne richiede la rimozione dall’incarico“, si legge nella lettera.

Confidando nella risaputa e riconosciuta onestà intellettuale del Presidente Musumeci come uomo delle Istituzioni – conclude la lettera -, le firme raccolte dai noi lavoratori, altro non sono che un’attestazione di stima personale e vicinanza umana nei riguardi del dott. Fiduccia, che – pur in assenza di quadri Dirigenti Tecnici ed Amministrativi -, tanto ha dato e continua a dare per tutelare gli interessi Aziendali e quelli di noi dipendenti“.

Sulla questione, la Cgil Regionale dei Trasporti ha preso ufficialmente le distanze da tali ipotetiche iniziative politico-sindacali.

Fonti bene informate riferiscono che dalla gestione Tafuri in poi (agosto 2018), qualche sigla sindacale, non potendo più fare “la parte del leone” all’interno di Ast, non ha perduto occasione per organizzare situazioni imbarazzanti, tese a minare e compromettere i processi di sviluppo e di risanamento del colosso siciliano de TPL.