Orientarsi al Liceo Classico “Nicola Spedalieri” di Catania. Le attività teatrali (parte III) – VIDEO e FOTO

Orientarsi al Liceo Classico “Nicola Spedalieri” di Catania. Le attività teatrali (parte III) – VIDEO e FOTO

CATANIA – Per ultimare le attività teatrali svolte nell’ambito extracurricolari del Liceo Classico “Nicola Spedalieri” di Catania, arriva il terzo laboratorio, al fine di orientare e costruire le attitudini degli studenti a un avvenire radioso e ricco di soddisfazioni.

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“Laboratorio di teatro classico”

La collaborazione con NèonTeatro comincia nell’a.s. 2015/2016 con attività laboratoriali legate a testi della letteratura greca, e prosegue negli anni successivi con l’istituzione di un laboratorio di teatro classico e la messa in scena di Medea – un giorno ancora (sintesi tra antico e moderno, operata dagli alunni, in un lavoro teatrale che attraversa Euripide e Pasolini), e Filottete di Sofocle, rappresentati rispettivamente presso La Nuova Dogana e il Centro Culturale Zo.

L’emergenza sanitaria ha interrotto, nel mese di marzo dello scorso anno, il lavoro sulle Baccanti di Euripide, intrapreso all’inizio dell’a.s. 2019/20. Lo stesso limite che aveva bloccato gli studenti è diventato però quest’anno, grazie all’apertura e alla disponibilità della Dirigente Scolastica, prof.ssa Vincenza Ciraldo, e al pensiero coraggioso e geniale della regia, occasione e strumento per riprendere il lavoro sospeso, per mettersi in gioco in una nuova avventura, questa volta da remoto.

Con l’attività proposta dal laboratorio viene ripreso il valore formativo e paideutico del teatro greco, in quanto gli studenti hanno la possibilità di fare propri quegli interrogativi universali ed eterni che vengono posti nelle opere teatrali alle quali si accostano. I ragazzi, lavorando per metterli in scena, vivono dall’interno i testi di cui riescono a cogliere l’attualità, e li fanno al contempo rivivere attraverso il filtro della loro età, del loro pensiero e della loro esperienza, riplasmando situazioni e personaggi.

Nel copione che viene creato per loro (si tratta di un rimaneggiamento operato dalla docente referente del progetto, Francesca De Santis), la rielaborazione in italiano non perde mai di vista il testo greco, si assiste anzi a un’integrazione tra le due lingue, e così i giovani interpreti magicamente tirano fuori dalle pagine dei libri parole dense di significato, spesso polisemiche, per farle proprie e per restituirle al pubblico con tutto il loro potere evocativo, la loro seducente musicalità e il messaggio sempre attuale.

Guidati dalla regista Monica Felloni, accompagnati da Piero Ristagno, direttore artistico, e dalla coreografa Manuela Partanni, i ragazzi si ritrovano a vivere un’avventura straordinaria, in cui ognuno di loro è chiamato ad esserci, con tutto se stesso, con le proprie emozioni e con quelli che crede siano i suoi limiti. Nulla è prestabilito, nessuna lezione viene impartita per interpretare “correttamente” un personaggio: gli studenti sono posti dinanzi a un testo al quale sono chiamati ad accostarsi con atteggiamento critico e creativo. Così sono invitati continuamente dalla regista a “trovare il modo”, e nello sperimentare, azione dopo azione, sguardo dopo sguardo, acquisiscono consapevolezza di sé e del proprio corpo; più che uscire da sé per interpretare, portano se stessi sulla scena, con le loro emozioni e riflessioni.

Caratteristica del modo di lavorare di NèonTeatro è la dimensione corale, cosa che si coniuga perfettamente con la struttura della tragedia greca. Quella che, alla fine del percorso formativo, si realizza sulla scena è una relazione fatta di idee, parole e azione, in cui attori e pubblico si ritrovano insieme in una realtà alternativa e condivisa, concetto che è alla base del teatro classico.

Le immagini video

 


Gli articoli sono stati redatti in collaborazione con la Prof.ssa Duccia Leonardi, Prof.ssa Francesca De Santis, Prof.ssa Marisa Florio e Prof. Marco Longo