Tra incertezza e resilienza, il 2020 del mondo dell’editoria: numerose le iniziative e le proposte digitali

Tra incertezza e resilienza, il 2020 del mondo dell’editoria: numerose le iniziative e le proposte digitali

ITALIA – Nel 2019 sono stati pubblicati in media 237 libri al giorno, quasi 1,3 libri ogni mille abitanti; di questi, due terzi sono novità (58,4%) e nuove edizioni (8,5%). Il 40,0% della popolazione di 6 anni e più legge almeno un libro all’anno. Il 77,2% dei lettori legge solo libri cartacei, il 7,9% solo e-book o libri online. L’anno appena passato, come riportato dallo studio annuale dell’Istat, però, a causa della pandemia, ha rappresentato per gli editori un periodo estremamente difficile e incerto.

I dati

Nell’analisi, nel periodo tra maggio e settembre, 9 editori su 10 hanno previsto per il 2020 una perdita consistente del proprio fatturato rispetto all’anno precedente: uno su tre dal 25 al 50% in meno (32%), circa uno su quattro ha stimato una flessione compresa tra il 50 e il 75% (24,9%). Solo il 7,4% degli editori ha dichiarato di non prevedere di subire perdite.

Gli scenari si fanno sempre più negativi in termini di fatturato per quanto riguarda i dati prospettati dagli operatori della piccola e micro-editoria. Infatti, un micro editore su cinque, secondo gli esperti Istat, ha previsto, purtroppo, perdite di oltre il 75%, circa un piccolo editore su 4 ha stimato tra il 50 e il 75% in meno.

La situazione va a migliorare dal punto di vista dei medi imprenditori dell’editoria. Il 40% dei media infatti ha previsto una riduzione di circa un quarto del proprio fatturato (fino al 25% in meno). Infine, l’8,6% ha previsto di non avere alcuna variazione significativa.

Naturalmente gli esperti dell’Istituto Nazionale di Statistica hanno provveduto ad analizzare le cause, rilevando che nella prima fase dell’emergenza sono legate alla cancellazione o alla sospensione degli eventi e delle manifestazioni per la presentazione al pubblico delle nuove proposte editoriali (83,4%), alla mancata partecipazione a saloni/festival letterari (74,1%), al ricorso alla cassa integrazione per il proprio personale (30,3%) e alla sospensione o alla cessazione di contratti con clienti o fornitori (29%).

Iniziative per fronteggiare la crisi

Per fronteggiare l’impatto della pandemia da Coronavirus sul settore, durante le fasi emergenziali, sono molte le iniziative che sono state promosse dagli operatori. Tra queste: il rinvio delle nuove uscite editoriali in programma (79,6%, la revisione del piano editoriale 2020, 74,4%), il potenziamento dei canali di vendita on-line (56,4%), il ricorso al lavoro in modalità smart working per il personale interno (54,4%). Quasi un operatore su tre (29,2%) ha inoltre promosso l’ampliamento dell’offerta di titoli in formato digitale, che tra l’altro fa gola ai lettori già dagli anni precedenti.

Nel periodo del lockdown, gli editori hanno provveduto ad attuare ulteriori iniziative per promuovere la lettura. Infatti circa il 43% hanno attivato reti con le librerie indipendenti per la vendita e la consegna di libri a domicilio, il 42,8% hanno sfruttato il potenziale dei canali social e dei proprio siti attraverso eventi di promozione e interazione con i lettori. Il 26,9% degli editori ha organizzato presentazioni online, letture e consigli di lettura.

Durante la quarantena la paura per gli editori era perdere il contatto col pubblico, fondamentale in questo settore: pertanto, non sono mancati gli eventi e le iniziative rivolte ai lettori.

Gli editori, soprattutto i grandi editori, attraverso mirati progetti, hanno proposto delle iniziative di accesso gratuito per i docenti a webinar, servizi e strumenti per la didattica digitale (il 40% dei grandi e il 20,2% dei medi), la diffusione gratuita di e-book (52,9% dei grandi e il 26,3% dei medi), la possibilità di download o ascolto gratuito di audiolibri riservato alle persone con disabilità (23,5% dei grandi editori).

Infine, una quota considerevole degli operatori del settore ha preso parte all’iniziativa di Solidarietà Digitale del Ministero dell’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione (21,2% grandi, 14,2% medi).

Immagine di repertorio