Covid Sicilia, è arrivata la “terza ondata”: ospedali sempre più pieni. Regione verso la “zona rossa”?

Covid Sicilia, è arrivata la “terza ondata”: ospedali sempre più pieni. Regione verso la “zona rossa”?

SICILIA – In Sicilia gli ultimi dati del bollettino confermano che siamo davanti a una terza ondata di contagi da Coronavirus: gli ospedali sono di nuovo pieni e ad aumentare è anche il tasso di positività: 16,5%.

Le festività natalizie hanno lasciato – decisamente – il segno ed è probabilmente tempo di misure restrittive ancor più incisive, come era stato preannunciato. Nel frattempo, le città più colpite restano Palermo e Catania con impennata di casi significativa.

La situazione a Palermo: focolai e contagi

Nel capoluogo di regione, per esempio, è scoppiato un vero e proprio focolaio all’ospedale Policlinico con ben 24 contagi tra medici e pazienti. Caos anche all’ospedale Villa Sofia, sebbene fonti interne dicano che la situazione sia stata ripristinata.

Colpita anche la sede di Palazzo delle Aquile di Palermo che resterà chiusa al pubblico da oggi 7 gennaio, a seguito di un accertato caso di positività al Covid-19 di un dipendente comunale.

Covid Catania: irregolarità e tradizioni stravolte

A Catania, invece, sono giornate delicate tra aumento di contagi in città e provincia e controlli e irregolarità riscontrate (al centro del mirino una sala scommesse aperta regolarmente nonostante le restrizioni e una Rsa).

Ma non è tutto: l’emergenza sanitaria avrà delle conseguenze anche sulle tradizioni catanesi, tra cui la Festa di Sant’Agata, del tutto stravolta. Saranno assicurati soltanto alcuni momenti religiosi, non le consuete modalità di celebrazione della ricorrenza.

Nel frattempo, però, è stata prorogata al 15 gennaio la campagna di screening per Covid-19per i cittadini rientrati sul territorio siciliano. Rimangono attivi, a Catania, ben 5 punti dedicati.

Come si gestirà l’emergenza in Sicilia?

Innanzitutto, dopo l’Epifania, per la giornata di oggi e domani l’intera Italia si colorerà di “giallo” (seppur “rafforzato”) con aperture dei punti ristoro fino alle 18 e libertà maggiori di movimento (rispettando sempre il coprifuoco).

Il 9 e il 10, invece, il Bel Paese sarà “arancione”, con divieto di spostamenti oltre il proprio Comune, anche se sono ammesse le visite (una sola volta al giorno) a parenti o amici in un numero massimo di 2 persone. Chiusi bar, ristoranti, concesso asporto e domicilio.

Dall’11 gennaio sarà tutto da vedere, in base ai contagi. Si potrebbe rischiare la zona rossa in Sicilia, se si procede con questo incremento (Rt oscilla, infatti, tra 1,26 e 1,37 al momento). La crescita di casi, purtroppo, era già prevedibile come residuo delle feste natalizie ma servono concrete azioni per prevenire – ancora una volta – il peggio.