Catania, minorenne accoltellato e lasciato in fin di vita: lite tra due gruppi finisce con un arresto

Catania, minorenne accoltellato e lasciato in fin di vita: lite tra due gruppi finisce con un arresto

CATANIA – Un grave fatto di sangue, accaduto due sere fa e la cui ricostruzione è stata resa particolarmente difficile dalle modalità di svolgimento e dalla qualità dei protagonisti del tragico evento, è stato prontamente risolto dagli uomini della Polizia di Stato di Catania, appartenenti alle Volanti e alla Squadra Mobile, con il prezioso contributo della Squadra Sopralluoghi della Polizia Scientifica etnea.

Teatro della storia di (stra)ordinaria follia, le vie del centro storico catanese, in un quadro d’azione dinamico che vede i protagonisti della turpe vicenda, due gruppi di adolescenti, spostarsi da piazza Stesicoro per finire in una stretta arteria della zona adiacente la piazza San Domenico.

Ciò, nonostante il notevole dispiegamento di Forze presenti nella zona centrale e sulla stessa via Etnea, com’è noto sottoposta a stringenti attività presidiarie sia con riferimento alla prevenzione e alla repressione dei reati, sia per quanto riguarda il controllo del rispetto delle disposizioni del DPCM anti-Covid. Infatti, in tali aree, così come anche nelle altre maggiormente affollate, la Polizia di Stato presidia incessantemente il territorio cittadino, con le Volanti, con pattuglie della Squadra Mobile, con equipaggi delle articolazioni territoriali della Questura e rinforzi del Reparto Prevenzione Crimine.

Grazie a questo attento dispositivo di prevenzione e di pronto intervento, disposto giornalmente con ordinanze emanate dal Questore di Catania Mario Della Cioppa, è garantita la sicurezza dei cittadini e sono assicurati alla giustizia quanti agiscano in spregio alle norme di legge e alle regole del vivere civile.

La vicenda

Erano da poco passate le 18, quando una Volante è intervenuta all’interno della Villa Bellini dov’era stata segnalata una lite tra giovani: un fatto di poca rilevanza ma che nel contesto del grave episodio di violenza che si sarebbe poi sviluppato a qualche centinaio di metri di stanza assume un particolare significato: gli agenti intervenuti pongono fine al conflitto fra i due, pare nato da motivi di gelosia, e riappacificano i contendenti che lasciano gli agenti con una stretta di mano.

Poco più tardi, uno dei due, un 16enne, insieme al suo gruppo di amici più o meno coetanei, si ritrova all’interno di un noto locale frequentato da giovani e giovanissimi del posto: è ancora nervoso per quanto accaduto al giardino pubblico, nonostante l’apparente riappacificazione e, forse per non apparire perdente in quella disputa, mostra segni di irrequietezza e volontà di “fare danno”. Un proposito che viene colto come un invito – e certo come un pretesto – da un altro gruppo di giovani presenti nel locale che, percependo le parole del giovane, lo sfidano a dimostrare le sue capacità.

Dalle parole ai fatti: una breve scaramuccia che si è risolta in brevi istanti, grazie anche all’intervento di una Volante che perlustrava il territorio, sembrava essere la fine della storia. Ma non è stato così.

Per alcuni componenti della banda, l’onta di essere stati accordati nella sfida da essi stessi lanciata al giovane, non poteva finire con la fuga di quest’ultimo che, comunque, aveva subìto le conseguenze del suo primo approccio con i violenti. Un inseguimento e una nuova sfida, alla quale il giovane non si è sottratto, è terminata con l’accoltellamento del ragazzo che è stato abbandonato sul terreno, in preda a una copiosa emorragia.

Segnalazioni alla sala operativa della Questura hanno immediatamente allertato le Volanti e le pattuglie della Squadra Mobile che si sono precipitate sul posto. E qui, il caso: gli stessi agenti che erano poco prima intervenuti all’interno della Villa Bellini, adesso si trovano di fronte il giovane accoltellato. E lo riconoscono.

Immediatamente allertati i servizi d’emergenza: il ferito viene accompagnato al Pronto Soccorso, dove i sanitari prestano le prime cure e si riservano la prognosi.

Scattano le indagini: fulmineamente viene interrogato il giovane che aveva litigato con la vittima alla Villa: ma lui non c’entrava; vengono ascoltati testimoni e censite le telecamere presenti sul posto dell’accoltellamento. Si raccolgono le fonti di prova. Ma la vittima è vigile e parla: gli investigatori iniziano una frenetica attività di informazioni e riscontri, riconoscimenti e verbalizzazioni.

La sinergia tra Volanti e Squadra Mobile funziona e fa letteralmente “volare” la macchina delle investigazioni, massimizzando saperi ed esperienze di ogni singolo operatore. Intorno all’1 del mattino, a pochissimo tempo dalla commissione del delitto, tutto è compiuto: tutti i testimoni sono stati sentiti, i sequestri effettuati, decine e decine di atti sono compilati e comunicati al P.M. della Procura dei Minorenni.

Il presunto responsabile del tentato omicidio, anche lui minorenne, è già nelle mani della Giustizia, chiuso nel Centro di Prima Accoglienza di Catania, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Un intervento immediato, quindi, ed efficace che ha permesso di assicurare alla giustizia il responsabile, ahimè minorenne, come minorenne è la sua vittima e tutti i protagonisti della triste vicenda, rappresentanti di quella minoranza di giovani che non vivono una vera devianza criminale ma tuttavia agiscono in assenza di validi valori e pensano che la violenza sia l’unico modo di affermarsi nel contesto sociale.