Vitalba Andrea, protagonista della fiction Mediaset “I Fratelli Caputo”

Vitalba Andrea, protagonista della fiction Mediaset “I Fratelli Caputo”

CATANIA – La sua vita si divide tra cinema, televisione e teatro riscuotendo sempre importanti riconoscimenti da parte di critica e pubblico. Catanese puro sangue come ama definirsi con la voglia di fare e l’intraprendenza di chi è nata ai piedi del vulcano.

In attesa del nuovo episodio della divertente serie tv “I Fratelli Caputo“, con Nino Frassica e Cesare Bocci in onda su Canale 5 tutti i mercoledì alle 21,30, incontriamo Vitalba Andrea che, tra una battuta e un sorriso, ci svela alcuni retroscena della fiction Mediaset senza tralasciare la situazione teatrale catanese.

Chi è Carmela, il suo personaggio?

È una donna spenta, che si riaccende e vive per l’amore che prova per Nino. Non è una donna intraprendente nei rapporti sociali, è molto timida e paurosa nonostante abbia avuto 4 mariti. Carmela arriverà a fare cose impensabili per quest’uomo“.

Senza svelare troppo, ma accadrà qualcosa che la stravolgerà come donna?

Nel corso della storia vedremo un cambiamento importante che la farà diventare più sicura e magari più appetibile agli occhi di Nino ma non sarà facile. Diciamo che la strada sarà tutta in salita“.

Come sono arrivati i Fratelli Caputo nel suo cammino professionale?

Questo lavoro è arrivato mentre stavo lavorando in teatro con Enrico Guarneri. Ho completato il ciclo di repliche e poi sono volata sul set dei ‘Fratelli Caputo’. Avevo già lavorato con la produzione ‘Ciao Ragazzi’, la stessa del film TV dedicato a Rino Gaetano dove interpretavo la mamma del cantante. Conoscevo bene la professionalità di questo gruppo di lavoro e sono stata davvero felice di ritornare a lavorare con tutti loro“.

Quale atmosfera si respirava durante e fuori il set?

Abbiamo girato in Puglia a Nardò. Sono rimasta oltre un mese, in uno dei luoghi più belli e incantati della nostra Italia coccolata dalle gentile premura degli abitanti e di tutta la squadra operativa dagli artisti al personale tecnico. Ho ribattezzato il regista Alessio Inturri con l’appellativo ‘il principe’, perché raramente si incontrano registi umanamente così affettuosi e attenti alle esigenze dei suoi attori impartendo indicazioni registiche con una classe e una dolcezza rara in questo settore. La cena di fine lavoro è stata davvero molto divertente, perché nessuno riusciva ad alzarsi ed andare via talmente si stava bene ed eravamo diventati una famiglia. Sono stata davvero felice di far parte di questo progetto“.

Ci sarà una seconda serie?

Ancora non c’è nulla di certo. Mi auguro davvero che ci sia un seguito perché è una serie allegra, leggera e scacciapensieri proprio quello di cui la gente ha bisogno“.

Sull’attuale situazione dello Stabile da veterana del teatro come si pone davanti a tutta la polemica che sta succedendo?

In questo momento è più facile fare cinema e televisione che teatro, almeno a Catania. Sono nata nell’anno in cui è nato lo Stabile e sono stata scoperta da Mario Giusti. Ho lavorato per ben 38 anni sul palco del Verga ma da un po’ di tempo è davvero complicato riuscire a dialogare con chi di competenza per dare spazio anche a chi ha una carriera trentennale e ha dato l’anima per lo Stabile“.