Epifania in Sicilia, i dolci tipici del 6 gennaio: dai “cantucci” alla “cubbaita”, la lista completa

Epifania in Sicilia, i dolci tipici del 6 gennaio: dai “cantucci” alla “cubbaita”, la lista completa

SICILIA – In Sicilia il 6 gennaio si festeggia l’Epifania. Si tratta dell’ultima occasione del periodo per riempire di cibo le tavolate, dai piatti salati ai dolci tipici.

Una serie di abbuffate che ha inizio il 24 dicembre per la vigilia di Natale, prosegue il 25 e il 26 dicembre, per poi concedersi una tregua qualche giorno. Una breve pausa, quanto basta ai siciliani per tornare a gustare le migliori ricette la sera del 31 e il giorno di Capodanno. Ma non finisce qua. Il 6 gennaio è l’ultima occasione per sfoggiare i migliori piatti. Una parte importante la giocano sicuramente i dolci, si dice che per essi “c’è sempre spazio” anche se ci si sente pieni a dovere.

Icucciddati o turtigliuna

C’è dell’altro oltre alla tradizionale “calza della befana” con dentro generalmente cioccolata, caramelle o il famoso “carbone” a base di zucchero miscelato con alcol. Tra i cibi dolci che spiccano generalmente in questo giorno ci sono sicuramente i “buccellati” che possono essere tradotti in dialetto come “cucciddati” o “turtigliuna“. Quest’ultima sarebbe la forma più diffusa per indicarli specie a Gratteri, nel Palermitano. Si tratta di una pasta frolla con varie decorazioni, al cui interno si possono trovare fichi secchi, uva passa, mandorle e scorze di arancia. L’esterno solitamente è allestito con glassa, zucchero a velo o canditi ma il tutto può variare in base alla zona in cui viene preparato.

I “turtigliuna”
Fonte foto: Palermo Ristoranti

La cubbaita o giggiulena

La “cubbaita”, conosciuta anche come “giggiulena” (in dialetto siciliano significa “sesamo“) nella Sicilia orientale, è un dolce croccante a base di mandorle, pistacchio o sesamo che viene preparato nella forma di barrette. Una specialità siciliana molto diffusa in particolar modo a Ragusa dove viene apprezzata specie per l’aroma del miele. La “cubbaita” viene spesso ricollegata anche all’idea del classico torrone siciliano.

La “cubbaita” o “giggiulena” Fonte foto: Moondo Mangiare

I tetù o teio

I “tetù” o “teio” in Sicilia sono noti come biscotti a base di mandorle generalmente. La denominazione deriva dalla traduzione dialettale di “tetù e teio” ovvero “tieni tu e tengo io”, pensando al gesto di prendere dei biscotti e condividerli dal vassoio. Oltre a essere famosi nel periodo della festa dei morti, anche per l’Epifania tali prelibatezze vanno  a ruba nell’isola. Oltre alle mandorle, i biscotti possono presentare la variante al cioccolato e in entrambi i casi vengono ricoperti dalla glassa.

I “tetù” o “teio”
Fonte foto: Sicilia Fan

I cantucci o quaresimali

I “cantucci” sono i biscotti ideali alla fine di un pranzo o di una cena abbondante. Vengono denominati anche “quaresimali” poiché famosi anche nel periodo di Quaresima, infatti in passato venivano preparati dalle monache prima della Pasqua. Sebbene la loro origine sia toscana pure in Sicilia sono ormai molto diffusi. Si tratta di un impasto leggero, e che dunque non appesantisce, a base di mandorle. Tali biscotti vengono accompagnati generalmente al liquore Marsala.

I “cantucci” o “quaresimali”
Fonte foto: Primo Chef

Fonte foto di copertina: Extrabanca.com