Nazionale, il 6 gennaio 1911 l’azzurro sostituisce il bianco: nasce la maglia dell’Italia

Nazionale, il 6 gennaio 1911 l’azzurro sostituisce il bianco: nasce la maglia dell’Italia

ITALIA – La storia della maglia della Nazionale calcistica di ogni Paese è spesso legata a fatti e avvenimenti che hanno segnato per sempre le scelte cromatiche e di design di tale divisa.

Basti pensare alla decisione della Federazione brasiliana di cambiare il colore delle maglie indossate dai calciatori della Seleção dall’originario bianco all’attuale verde e oro a seguito del famoso “Maracanazo” del 1950, probabilmente il dramma sportivo più grande di tutti i tempi.

Un altro esempio è dato dal Messico, che vestì in rosso fino al Mondiale 1954 per poi passare all’iconico verde. Anche la maglia della Nazionale italiana ha conosciuto una sua naturale evoluzione, ma la trasformazione più netta è databile agli inizi del ‘900 prima dello scoppio delle due Guerre Mondiali.

Il sogno azzurro

Tutti noi, da bambini o da adulti, abbiamo indossato per gioco o per tifo la classica maglia azzurra. Almeno una volta, abbiamo sognato di esultare con i pugni chiusi alla Marco Tardelli nella finale di un Mondiale.

E ancora, di alzare una Coppa del Mondo al cielo come Zoff o Cannavaro, di disegnare traiettorie magiche come era solito fare Roberto Baggio o di segnare una tripletta come l’indimenticato Paolo Rossi al Brasile di turno.

La maglia bianca

Ciononostante, davvero in pochi sanno che in origine la casacca italiana era totalmente realizzata in colore bianco e del comune azzurro non ve n’era proprio traccia. Il cambio cromatico avvenne la sera del 6 gennaio 1911, in occasione della sfida amichevole tra Italia e Ungheria disputata all’Arena di Milano, antesignano dello stadio di San Siro.

Secondo alcune ipotesi la maglia bianca primordiale dell’Italia sarebbe stata scelta come omaggio ai colori sociali della Pro Vercelli, in quel momento la squadra più forte e titolata del Paese. Tuttavia, a causa di uno scontro tra questo club e la neonata Federazione, si sarebbe successivamente scelto di cambiare dal bianco all’azzurro, in onore di Casa Savoia.

In base ad altre versioni, la maglia della Nazionale sarebbe stata originariamente bianca perché, semplicemente, non si era ancora giunto a un accordo sul colore da adottare.

Le maglie dell’Italia che hanno fatto la storia

Nel corso dei decenni, la maglia azzurra è divenuta simbolo di successi e sfide memorabili. Tra le casacche rimaste negli annali, figurano certamente quella indossata dagli atleti italiani nella “Partita del Siglo” dello stadio Azteca di Città del Messico contro la Germania.

Da collezione anche la maglia con il tricolore disegnato sul colletto e sulle maniche che condusse l’Italia sul tetto del mondo a Spagna ’82. Un richiamo alla bandiera è presente anche a quella indossata in occasione dei Mondiali di USA 1994, segnati dalle lacrime amare del Divin Codino e di capitan Baresi. Impossibile non citare, poi, quella indossata dai Campioni del Mondo del 2006.

L’eccezione verde

Soltanto in due occasioni la prima maglia della Nazionale italiana ha cambiato colore dal momento del suo debutto. Il 5 dicembre 1954 giocata contro l’Argentina: al tempo gli Azzurri scesero in campo con un’inedita maglietta verde.

La scelta “green” venne adottata anche dalla selezione juniores per diversi anni, in segno di buon auspicio per le nuove leve. La maglia verde, ispirata al Risorgimento, è stata nuovamente indossata dai calciatori italiani nell’ottobre 2018 per celebrare i giovani talenti.

Fonte foto: figc.it