Brexit, raggiunto l’accordo tra UE e Regno Unito: ecco cosa cambia

Brexit, raggiunto l’accordo tra UE e Regno Unito: ecco cosa cambia

REGNO UNITO – Dopo mesi di negoziati e botta e risposta, la Brexit è realizzata e l’accordo tra Regno Unito e Unione Europea è finalmente realizzato.

Ad annunciarlo le autorità britanniche, in particolare il leader del Governo Boris Johnson, tra i principali promotori dell’uscita del proprio Paese dall’UE. Il primo ministro su Twitter scrive: “The deal is done (l’accordo è fatto)”.

Soddisfatta anche Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. “È valsa la pena lottare per questo trattato”, è il suo commento alla conclusione dello storico accordo. Niente da ridire neanche per il premier italiano Giuseppe Conte, che sui social dichiara: “Bene l’accordo Ue con il Regno Unito. Interessi e diritti di imprese e cittadini europei garantiti. UK partner centrale e alleato per l’unione e per l’Italia”.

Pochi minuti fa si è conclusa la conferenza stampa per comunicare i risultati dell’incontro con le autorità del Regno Unito (il video, tratto dalla pagina ufficiale della Commissione Europea su YouTube, è disponibile in fondo all’articolo).

Brexit: i dettagli del nuovo accordo

Il nuovo trattato, con misure commerciali e non solo, entrerà in vigore dal primo gennaio 2021. Scongiurato il pericolo di un “divorzio” totale e irreversibile tra Europa e Regno Unito: il Paese continuerà a rimanere un importante partner commerciale per l’Unione e “amico” dei Paesi membri.

Un motivo di sollievo per quanti temevano che i nuovi accordi commerciali danneggiassero eccessivamente i rapporti con il Regno Unito, che per “recuperare la propria sovranità” nel referendum di 4 anni fa ha votato per l’abbandono dell’UE.

Il Trattato di libero scambio concordato avrebbe un valore complessivo di circa 700 miliardi l’anno. Non verranno reintrodotti dazi e UE e UK continueranno a collaborare in temi di sicurezza e criminalità internazionale. La parola chiave, come specificato dalla stessa Ursula von der Leyen, sarà “evitare la concorrenza sleale“. Si manterrà un rapporto di amicizia, nel pieno rispetto di tanti anni di collaborazione, pur con diversi momenti di fragilità e instabilità.

Proprio la concorrenza, assieme al tema della pesca in acque territoriali britanniche, era stato motivo di preoccupazione e di ritardo nel processo di negoziazione. Pare che l’accordo non includa, invece, specifici provvedimenti relativi alla finanza.

Saranno previsti, però, controlli doganali (dal primo gennaio in Europa, dal primo luglio prossimo per il Regno Unito).

Oltre l’economia: le altre misure, dall’università all’immigrazione

Come è noto, il Governo britannico ha deciso di abbandonare il programma Erasmus. Anche per gli studenti che decideranno di proseguire i propri studi nel Regno Unito le cose si complicheranno dal punto di vista economico: le tasse raddoppieranno, raggiungendo cifre simili a quelle per i Paesi extraeuropei. Nessun cambiamento, invece, per chi si trova già in Regno Unito per ragioni di studio. Una buona notizia anche per tutti i connazionali già in suolo britannico per frequentare università e corsi di formazione professionale.

Per quanto riguarda l’immigrazione, sarà necessario un visto di lavoro per entrare nel Regno Unito, con un minimo di salario previsto che superi le 25.600 sterline annue. Possibili agevolazioni riguarderanno i dottorati di ricerca, specialmente in ambito scientifico.

Per i turisti non sarà necessario il visto, ma basterà il passaporto. Il tempo di permanenza massimo sarà di 3 mesi.

Video

Ecco il filmato della conferenza stampa tenutasi nelle scorse ore, dopo la conclusione dell’accordo di ieri sera.

 

 

 

 

Fonte immagine: Twitter – Boris Johnson