Congiunzione Giove e Saturno, il meraviglioso “abbraccio” dei due pianeti: evento “imperdibile e fugace”

Congiunzione Giove e Saturno, il meraviglioso “abbraccio” dei due pianeti: evento “imperdibile e fugace”

ITALIA – Oggi inizia ufficialmente l’inverno nell’emisfero boreale ma non è la sola novità della giornata. Infatti, ad accompagnare questo “cambio di stagione” ci sarà anche un evento astronomico degno di rilievo, unico quanto raro.

Parliamo, nello specifico, della congiunzione tra Giove e Saturno, che brilleranno all’unisono nel cielo formando quasi un solo grande astro. Visibile ad occhio nudo soprattutto tra le 17 e le 19: i due pianeti, infatti, saranno molto bassi, quasi in prossimità della linea dell’orizzonte.

Un “abbraccio” dopo 400 anni

Dopo ben 400 anni che non capitava, dal 16 luglio 1623 per l’esattezza, Giove e Saturno si “abbracceranno” in cielo. C’è da precisare che tra loro la distanza sarà di circa 800 milioni di chilometri ma, dalla Terra, la visione sarà differente e i due astri sembreranno quasi toccarsi per un effetto prospettico. In verità, i pianeti si avvicinano regolarmente nelle loro orbite ogni 20 anni circa, ma non tutte le congiunzioni producono effetti tanto spettacolari per noi che osserviamo.

Volgete, quindi, gli occhi a Sud-Ovest, meglio dopo esservi recati in un punto piuttosto alto e che permette un ampio spazio visivo. L’Etna, per esempio, potrebbe essere il luogo ideale per vedere tanta bellezza e per realizzare scatti fotografici mozzafiato.

“Spettacolo tanto imperdibile quanto fugace” 

Anche Google celebra l’evento con un doodle che ricorda la rarità di tale momento: il prossimo si ripeterà solo tra altri 60 anni, nel 2080. Attenzione perché il tutto sarà visibile solo per poche ore, poi i due pianeti si allontaneranno in cielo, ognuno per la sua “strada”.

L’Istituto Nazionale di Astrofisica, sul sito ufficiale, spiega: “Distanti ma uniti: così appariranno Giove e Saturno nella storica congiunzione di lunedì 21 dicembre, la più ravvicinata tra i due pianeti da quasi quattro secoli”. Uno spettacolo “tanto imperdibile quanto fugace“.