Catania, presidio in Prefettura per il “diritto dell’abitare”: venerdì 18 mobilitazione nazionale

Catania, presidio in Prefettura per il “diritto dell’abitare”: venerdì 18 mobilitazione nazionale

CATANIA – Nella legge di Bilancio che il Governo di accinge ad approvare non ci sarà spazio per gli emendamenti per una mini proroga degli sfratti e delle esecuzioni per le famiglie e gli artigiani fino al 31 marzo 2021.

“Queste gravi decisioni ci dimostrano quanto siano indifferenti alla sofferenza di milioni di famiglie e giovani generazioni che vivono di precarietà e che hanno il problema di sostenere il costo dell’alloggio, problema ampliatosi proprio a causa della pandemia. Ricominceranno dal primo gennaio, in piena pandemia, gli Ufficiali Giudiziari e le Forze dell’Ordine a bussare alla porta di migliaia di inquilini per eseguire lo sfratto, gettando per strada chi non ha alternative”, commentano dal sindacato Asia USB.

Negli ultimi 5 anni, nel nostro Paese sono state emanate “circa 350.000 sentenze di sfratto, di queste circa il 90% per morosità incolpevole”: sono la conseguenza di una crisi economica che sta colpendo il nostro sistema produttivo già prima della pandemia con la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, “di una legge sui canoni del mercato privato ormai insostenibile e dell’ormai cronica assenza della politica pubblica per la casa. Le nostre città ad alta tensione abitative (e non solo queste), Roma e Milano in testa, non sono in grado di sostenere questo forte impatto sociale, aumentano così le disuguaglianze e la povertà”.

“Per fermare questa politica anti popolare ribadiamo la necessità di mobilitarci e riconfermiamo l’appuntamento nazionale per venerdì, a Roma e in altre città italiane davanti alle Prefetture”, continuano dall’Asia USB.

Questi gli obiettivi della mobilitazione:

  • blocco degli sfratti, dei pignoramenti e degli sgomberi per tutta la durata della pandemia;
  • un nuovo piano decennale di un milione di case popolari;
  • istituzione di un fondo per finanziare la politica abitativa con impegno di almeno il 3% dei bilanci dello stato, delle regioni e dei comuni;
  • utilizzo di tutti i fondi ex-Gescal e del recovery fund;
  • blocco del pagamento degli affitti e delle utenze;
  • tutela dei proprietari mutuatari insolventi della casa che abitano, come prevede la legge 199/2008 all’art. 1-quater;
  • reddito di emergenza incondizionato per tutti coloro che hanno perso reddito o sono senza lavoro, integrato di una quota destinata all’affitto e alle utenze;
  • un provvedimento che impedisca di intimare sfratti per le morosità accumulate durante il periodo dell’emergenza sanitaria;
  • sostenere questi provvedimenti con la tassazione del patrimonio tenuto sfitto dalle grandi proprietà immobiliari e, con aliquote specifiche, degli affitti brevi (B&B).