Mafia, altro colpo alla rete di Matteo Messina Denaro: 13 fermi, tra loro anche il sindaco

Mafia, altro colpo alla rete di Matteo Messina Denaro: 13 fermi, tra loro anche il sindaco

CALATAFIMI – Altro duro colpo della polizia alla mafia e, in particolare, alla rete del superlatitante Matteo Messina Denaro, il successore di Totò Riina alla guida di Cosa Nostra ricercato dal 1993. Nella notte i magistrati della D.D.A. di Palermo avrebbero emesso 13 provvedimenti di fermo, che starebbero eseguendo in queste ore le Squadre Mobili di Palermo e Trapani, supportate da quelli del Servizio centrale operativo.

I fermi starebbero smantellando il clan Calatafimi-Segesta. Tra gli indiziati ci sarebbe anche il sindaco di Calatafimi (TP), Antonino Accardo, accusato di corruzione elettorale e al quale sarebbe stato notificato un avviso di garanzia.

Fra gli indagati spiccherebbe anche un agente di Polizia penitenziaria in servizio al carcere Pagliarelli di Palermo. Lui, secondo l’accusa, avrebbe rivelato notizie riservate. Un poliziotto, un sindaco e, ovviamente, anche un pezzo grosso del clan sarebbero finiti in manette.

Il nuovo capo famiglia del mandamento di Alcamo (Trapani), Nicolò Pidone, 57 anni, sarebbe stato raggiunto dal fermo. L’uomo sarebbe stato un ex operaio stagionale della Forestale, che era stato già arrestato nel 2012. Dopo avere scontato la pena, Pidone sarebbe tornato con un ruolo ancora più autorevole. Nel corso del blitz sarebbe stato arrestato anche un altro fedelissimo di Messina Denaro. Si tratterebbe di Stefano Leo, secondo l’accusa molto vicino a Vito Gondola, il boss di Mazara che negli anni scorsi avrebbe gestito il sistema di comunicazione del superlatitante.

Sarebbe finito, inoltre, nei guai anche l’ex presidente dell’Atm (l’azienda dei trasporti pubblici trapanese), Salvatore Barone. Sarebbe stato accusato di associazione mafiosa. Oggi sarebbe alla guida di una cantina sociale.

Il cerchio attorno al boss, dunque, si stringe? Non proprio. Da tempo infatti non ci sarebbe traccia di Matteo Messina Denaro, il quale ha costruito un sistema attorno a se che, al momento, non presenta alcuno scricchiolio, ma solo qualche battuta d’arresto. Il lavoro encomiabile delle forze dell’ordine prosegue e deve proseguire, ma l’attuale boss di Cosa Nostra è un vero e proprio fantasma.

 

Immagine di repertorio