Palermo, uomo muore in attesa di ricovero. Ismett: “Tutti i team impegnati in delicati interventi”

Palermo, uomo muore in attesa di ricovero. Ismett: “Tutti i team impegnati in delicati interventi”

PALERMO – Un anziano di 77 anni è deceduto ieri all’ospedale Ingrassia, giunto al Pronto Soccorso lo scorso 5 dicembre. Un velo di polemica, però, si è sollevato a seguito di alcune informazioni trapelate che parrebbero non combaciare.

L’uomo in questione doveva essere operato d’urgenza per una dissecazione aortica, ma sarebbe deceduto nell’attesa di avere un posto per l’intervento.

Si tenta di ricostruire con esattezza la dinamica di quanto accaduto da quando la vittima ha messo piede in ospedale a quando si è verificato il decesso, alle 11,40. L’Asp di Palermo dichiara all’Ansa: “Il 77enne è arrivato nella notte e le sue condizioni non apparivano gravi. Via via che sono arrivati gli esami è emerso che aveva un’embolia e una dissecazione aortica. Poco dopo le condizioni sono aggravate ed è morto”.

“Non è possibile morire per mancanza di un posto letto”

La famiglia, però, vuole vederci chiaro e si chiede un intervento dell’assessore alla Salute Ruggero Razza per verificare la situazione negli ospedali palermitani. In particolare, il deputato di Forza Italia Mario Caputo ha sollecitato l’invio degli ispettori presso la struttura sanitaria “per fare piena luce su quanto è accaduto e per potenziare con uomini e strutture l’ospedale Civile Ingrassia“.

Non è possibile – aggiunge – che in un ospedale di importanza strategica dal punto di vista sanitario e territoriale si possa morire per mancanza di un posto letto in cardiologia. Evidentemente qualcosa non ha funzionato nel sistema di comunicazione sanitaria tra strutture ospedaliere, e non è possibile che un soggetto che arrivi in condizioni generali non gravi, muoia per la mancanza di posti letto in Cardiologia”. Si recherà lui stesso di persona per incontrare il direttore amministrativo e sanitario.

La nota dell’Ismett

In una nota dell’Irccs Ismett si può leggere a riguardo: “Siamo addolorati e vicini alla famiglia del paziente giunto all’osservazione dell’ospedale Ingrassia di cui riferisce la stampa e che necessitava di un intervento di cardiochirurgia urgente“.

L’Istituto è stato allertato mentre tutti i team di Cardiochirurgia della struttura erano impegnati in delicati interventi su pazienti sia Covid che non. In particolare dei tre team operativi: uno era impegnato presso la sala operatoria dell’istituto per un bypass aorto-coronarico; il secondo ed il terzo si trovavano rispettivamente presso Arnas Civico di Palermo e l’ospedale Cannizzaro di Catania per sottoporre ad Ecmo (un sistema di circolazione extracorporea che sostituisce la funzione polmonare danneggiata) due pazienti in gravi condizioni da stabilizzare e poi trasferire presso la nostra struttura“, aggiunge.

Il posizionamento dell’Ecmo richiede l’intervento di un team altamente specializzato di medici e tecnici di circolazione extracorporea. Si tratta di un intervento altamente complesso, in particolare quando deve essere eseguito presso un altro ospedale a cui segue il trasporto del paziente, in circolazione extracorporea, in ambulanza o elicottero“, specifica l’ospedale.

“L’Istituto non ha mai smesso di farsi carico dei trapianti e delle terapie ad alta specializzazione”

Inoltre: “Si precisa che, benché Ismett stia dando un contributo determinante nella gestione dei casi più gravi dei pazienti affetti da Covid-19, l’Istituto non ha mai smesso di farsi carico dei trapianti e delle terapie ad alta specializzazione. Al momento, sono 24 i pazienti ricoverati presso il reparto di Terapia Intensiva Covid di Ismett, di cui 13 sottoposti ad Ecmo; 8 pazienti hanno un’età inferiore ai 50 anni“.

Quest’anno, nonostante l’emergenza legata alla pandemia da Coronavirus, saranno 160 i trapianti d’organo eseguiti, di cui 26 da vivente e 14 eseguiti nel mese di novembre di cui ben 5 da vivente, l’ultimo trapianto è stato eseguito nella notte fra il 3 ed il 4 dicembre. Il dato è in linea con l’anno precedente ottenuto in assenza di pandemia ed è il risultato dell’impegno dell’Istituto di implementare i programmi da donatore vivente e recuperare organi generati e non utilizzati in altre regioni“, aggiunge l’ospedale.

Siamo, come sempre, disponibili a fornire tutta la documentazione necessaria alle autorità competenti. L’istituto ringrazia tutti gli operatori sanitari che in questi mesi stanno facendo un lavoro straordinario sacrificando non solo la vita personale ma quella delle loro famiglie“, conclude.

Immagine di repertorio