Coronavirus, perché la Sicilia diventerà zona gialla da domenica? Ecco i parametri da considerare

Coronavirus, perché la Sicilia diventerà zona gialla da domenica? Ecco i parametri da considerare

SICILIA – Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha deciso di modificare le varie aree di rischio Coronavirus in Italia e, tra le regioni, figura anche la Sicilia che da domenica diventerà zona gialla, dopo ben 26 giorni di zona arancione.

Le motivazioni

Alla base del cambiamento ci sarebbe la considerazione di vari fattori, primi tra tutti il valore di Rt di poco sopra l’uno (1,05), ma in calo, e la percentuale di posti occupati negli ospedali sotto le soglie d’allerta.

Secondo l’ultimo monitoraggio, infatti, il secondo valore era del 38%, quando la soglia critica è del 40%. Per le Terapie Intensive parliamo del 29%, contro il 39% che è la soglia ritenuta preoccupante.

Cosa è cambiato?

Per tali ragioni, da domenica, l’Isola potrà beneficiare di misure meno stringenti, eliminando l’obbligo di spostarsi dal proprio Comune di residenza ma ricordando che resta fermo il coprifuoco dalle 22 alle 05.

I ristoranti potranno far sedere i clienti entro le 18, consentito l’asporto fino le 22 e il domicilio senza limiti. Palestre (esclusi i centri sportivi), cinema, teatri, musei, mostre sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie restano ancora chiusi. I centri commerciali abbasseranno le saracinesche nei giorni festivi e prefestivi (tranne servizi essenziali).

A questo si associa la didattica a distanza per le superiori, mentre in presenza per le altre scuole. Chiuse le università. Infine, anche riduzione del 50% per il trasporto pubblico, tranne quello scolastico.

“Non è un liberi tutti”

Nello Musumeci, però, proprio ieri quando ha commentato la scelta del ministro Sapienza per l’Isola, sottolinea che non si tratta di un “liberi tutti”, perché occorre ancora una buona dose di responsabilità, senza pensare che la pandemia sia finita, perché così non è affatto.

L’emergenza Coronavirus è ancora un nemico da sconfiggere e, con la collaborazione – e il buon senso – di tutti, si potranno avere ottimi risultati. Serve, però, ancora un po’ di pazienza e tempo.

Immagine di repertorio