Coronavirus, Natale è alle porte: via al quarto decreto ristori, dal rinvio del pagamento delle tasse fino al cashback

Coronavirus, Natale è alle porte: via al quarto decreto ristori, dal rinvio del pagamento delle tasse fino al cashback

ITALIA – Sono momenti di concitazione quelli che si stanno vivendo nelle ultime ore a Palazzo Chigi dove il Governo spera di chiudere entro domenica o massimo lunedì mattina il quarto decreto ristori che prevedrà un rinvio delle tasse, per dare ossigeno a imprese e attività commerciali, e il cashback di Natale. Ancora nel clou il dibattito con le Regioni su regole relative a festeggiamenti, fasce e indennizzi.

Nel prossimo decreto, come annunciato, inizierà il piano sperimentale, Italia cashless, ovvero un cashback sugli acquisti con strumenti tacciabili (carte di credito, bancomat e app per un minimo di 50 pagamenti digitali a semestre) da 150 euro ogni sei mesi (a partire dal 2021), cui si aggiungeranno due super-premi da 1.500 euro ciascuno per i primi 100mila che avranno passato più volte le carte nel semestre. Per questo periodo natalizio è stato annunciato che sarà garantito un extra cash-back fino a 150 euro sulle spese di Natale (con un minimo di 10 pagamenti).

Il progetto sarebbe dovuto partire il 1° dicembre ma il lancio subirà ritardi e quindi la data precisa si saprà quando il decreto Ristori quater verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale.

Il Governo, intanto, sta spingendo per concludere entro domenica il decreto in modo tale da fermare in tempo la scadenza degli acconti di Irpef, Ires e Irap del 30 novembre. Intanto il Mef, per evitare di bloccare e confondere gli specialisti, ha diffuso un comunicato in cui ha anticipato le misure previste: il modello Redditi e l’acconto sulle tasse andrà saldato entro il 10 dicembre, nel frattempo imprese e partite Iva avranno modo di rifare i calcoli delle perdite del primo semestre e, se supereranno il 33%, potranno rinviare il pagamento fino al 30 aprile 2021.

Nessuna possibilità, invece, per una cassa integrazione di Natale, in quanto quest’ultima porterebbe a uno sforamento di 1,6 miliardi di euro.

Si attende, quindi, adesso la pubblicazione del decreto per avere maggiore chiarezza sulle misure adottate.

Immagine di repertorio