Aeroporto di Catania, influencer trans Cori Amenta denuncia umiliazione. Arcigay: “Immediata condanna del gesto”

Aeroporto di Catania, influencer trans Cori Amenta denuncia umiliazione. Arcigay: “Immediata condanna del gesto”

CATANIA – “Veni cca, ci su calamari” (“Vieni qui, ci sono calamari”, come a dire “Vieni, c’è un frocio”). Secondo quanto riferito dalla nota influencer Cori Amenta, sarebbe questa l’esclamazione di un addetto ai controlli ai varchi, in servizio all’aeroporto Fontanarossa di Catania, che al passaggio della signora Cori ha voluto richiamare l’attenzione di un collega.

L’accaduto si è verificato nelle scorse settimane, mentre l’influencer si trovava in prossimità del metal detector per poi procedere al gate del volo con destinazione Milano.

La vittima della spiacevole vicenda ha reso noto l’episodio con una diretta sulla sua pagina Facebook appena due giorni fa, in considerazione dell’importanza dell’approvazione della legge Zan contro l’omotransfobia, raccontando al pubblico dei social un episodio che l’avrebbe vista, in prima persona, vittima di discriminazione e insulti, ledendo la dignità della sua persona.

Nel lungo sfogo, riferendosi all’uomo che l’ha insultata per il suo essere transgender, Cori afferma: “Per lo Stato sono una donna. Lo Stato mi accetta, il Papa mi accetta. Chi sei tu per dirmi questo? Nessuno.

L’Arcigay Catania ha espresso piena solidarietà a Cori Amenta, “vittima di un volgare attacco transfobico all’aeroporto di Catania, reso ancor più grave dall’essere stato compiuto da un dipendente in servizio nello stesso aeroporto”.

“All’indomani della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne non sentivamo il bisogno di ricevere la conferma di quanto la transmisoginia sia ancora diffusa. Alla Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Catania-Fontanarossa, chiediamo l’immediata condanna del gesto e offriamo il supporto della nostra associazione affinché i dipendenti siano informati e sensibilizzati. Episodi del genere non devono più accadere. È francamente inaccettabile che un aeroporto internazionale non sappia come trattare i passeggeri Lgbt+. È nostra intenzione chiedere un incontro con i vertici Sac per verificare e condannare l’accaduto”, afferma il presidente dell’associazione etnea, Armando Caravini.

La risposta della Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Catania non ha tardato ad arrivare: “In relazione alla nota inviata da Arcigay Catania su un presunto atteggiamento omofobo da parte di un dipendente dell’aeroporto, Sac comunica di aver immediatamente avviato un’indagine interna per verificare quanto accaduto e ricostruire l’eventuale catena di responsabilità. È in corso la visione delle immagini della videosorveglianza e di tutto quanto possa tornare utile per chiarire la vicenda”.

“Cogliamo l’occasione per ribadire che la società di gestione dell’Aeroporto di Catania ripudia ogni forma di discriminazione, razzismo, omofobia e transfobia.