Il Palermo perde malamente contro la Turris, il mondo perde il “Pibe de Oro”

Il Palermo perde malamente contro la Turris, il mondo perde il “Pibe de Oro”

PALERMO – Era da poco calato il gelo al Barbera per la battuta d’arresto del Palermo. Dopo novanta minuti di assedio alla porta avversaria, i rosanero si erano fatti infilzare al 95° con il più classico dei contropiedi che aveva determinato il risultato finale di 0 a 1 per la Turris.

Ma quando è arrivata la notizia della morte di Maradona si è azzerato tutto.

Maradona era il calcio, Maradona era la poesia di uno sport che affascina e di cui ci si innamora perché ci sono campioni come lui capaci con il pallone di compiere qualunque impresa. Maradona era fantasia, grinta, tecnica, classe e che tacciano in questo momento quelli che fanno riferimento alla sua vita sregolata: per ora si piange il campione, il “Pibe de Oro”. E poi Maradona ha pagato sempre i suoi eccessi fuori dal campo, ha pagato forse anche con la vita.

Celebriamo allora il campione, sorridiamo alla “mano de Dios” e rendiamo omaggio al suo talento unico.

Ma la vita deve continuare e, pur con la tristezza del momento, ritorniamo alla sconfitta di ieri del Palermo. La partita sembrava la ripetizione a sette giorni di distanza della gara contro il Potenza: Palermo aggressivo, avversari ben posizionati in campo con una difesa ottimamente registrata e con pochissime incursioni in territorio nemico. Ingresso nella ripresa dei due giocatori che mercoledì scorso furono i salvatori della patria, Luperini e Silipo. Questa volta, però, alla fine la vittoria è andata agli ospiti.

Tante le motivazioni che hanno causato l’interruzione in maniera brusca del cammino di ripresa con le tre ultime vittorie consecutive. Intanto l’involuzione del gioco, lento e compassato rispetto a quello veloce e fantasioso contro il Potenza. Solo all’inizio partita ieri il Palermo è riuscito a manovrare con velocità e precisione. Con il passare del tempo il ritmo è rallentato e la manovra ne ha risentito. Certo se Saraniti non avesse centrato il palo con un colpo di testa, se Rauti non avesse preso di mira il portiere avversario calciandogli addosso il pallone a meno di un metro dalla linea di porta, se Lucca in area della Turris non avesse ciccato la sfera, sicuramente avremmo ragionato di altro.

Fatto sta che, mentre contro il Potenza gli uomini di Boscaglia avevano mostrato pazienza e volontà di vincere, ieri nei minuti di recupero hanno messo da parte la pazienza, si sono gettati all’assalto e hanno consentito a Pandolfi, che qualche minuto prima aveva litigato di brutto con un compagno perché voleva essere sostituito, di fare secco l’incolpevole Pelagotti dopo una discesa in cui gli unici che hanno cercato di contrastarlo sono stati Martin e Odjer.

La sconfitta rallenta ma non ridimensiona il Palermo. Servirà, se mai ce ne fosse bisogno, a dimostrare quanto difficile ed insidioso sia il campionato di C. Già domenica ci sarà l’opportunità di ricominciare il cammino interrotto quando al Barbera sarà di scena il Monopoli.

Addio “Pibe de Oro” e grazie per aver illuminato il calcio con la tua classe.