Internet e privacy: come proteggerla?

Internet e privacy: come proteggerla?

Negli ultimi anni abbiamo imparato a convivere con nuovi fenomeni, spesso legati al mondo della rete. Tra questi c’è senza dubbio il concetto della privacy online, divenuto sempre più importante per chi utilizza internet non solo per il lavoro ma anche per lo svago e per qualsiasi altra attività.

La privacy online è qualcosa di molto prezioso e racchiude tutte quelle informazioni che se capitano nelle mani sbagliate possono arrecarci danni. Non a caso quello della violazione della privacy è un reato che può avere dei risvolti amministrativi e penali pesanti per chi crea un danno ad un’altra persona utilizzando i suoi dati personali, i cosiddetti «dati sensibili» (ma non solo quelli, come poi vedremo). Come spiega, infatti, il Codice per la privacy «chiunque cagiona danno ad altri per effetto del trattamento di dati personali è tenuto al risarcimento ai sensi dell’articolo 2050 del codice civile». Ma commette illecito anche chi, come nel caso di un’azienda, non adotta gli strumenti necessari per proteggere i dati personali dei dipendenti.

Sentiamo spesso dunque parlare di diritto alla privacy, ma cos’è? Si tratta del diritto alla riservatezza delle informazioni personali e della propria vita privata. Quando questa riservatezza non si rispetta perché ciò che riguarda le informazioni personali o la vita privata di un individuo viene divulgato o viene a conoscenza di una terza persona senza il suo consenso, si commette violazione della privacy.

Per informazioni personali si intende «qualunque informazione relativa ad una persona fisica, identificata o identificabile, anche indirettamente, mediante riferimento a qualsiasi altra informazione, compreso un numero di identificazione personale. Vengono considerati dati personali tutte quelle informazioni che riguardano la famiglia, il lavoro, le attività economiche, commerciali o assicurative, i beni o le proprietà.

In linea di massima esistono quattro tipi di dati personali. I primi sono i dati sensibili, ossia quelle informazioni che fanno riferimento alla razza, la religione, le opinioni politiche, l’appartenenza ad un partito, ad un sindacato o ad un’associazione, oltre a tutto ciò che serve a conoscere lo stato di salute e la vita sessuale.

Ci sono poi i dati semisensibili che riguardano le liste di sospettati di frode, la situazione finanziaria, eventuali iscrizioni nella centrale rischi e tutto ciò che può danneggiare il titolare dei dati. I dati comuni, ossia le generalità, l’indirizzo di posta elettronica, il numero di telefono, di carta di identità o di patente. Ed infine i dati giudiziari che si riferiscono ad eventuali carichi pendenti con la giustizia, contenziosi in corso o sanzioni penali o amministrative saldate.

Come proteggere la privacy online

Proteggere la propria privacy online non è di certo cosa semplice. Non a caso sempre più utenti si informano su come sia possibile proteggere i propri dati informandosi sulle varie opportunità, tra cui le reti vpn. Basta cercare su internet per conoscere le VPN significato.

Spesso, per proteggere i propri dati si fa affidamento ad una rete VPN, ossia una Virtual Private Network. Si tratta di un canale che utilizza diverse tecnologie in grado di proteggere i nostri dati. Un servizio VPN per sua natura, farà apparire come se tutto il vostro traffico di rete provenisse da un’altra posizione (per la precisione dal server scelto) e da un altro indirizzo IP.

Il primo e principale compito di una VPN è nascondere il vostro indirizzo IP al vostro provider di servizi Internet e a terzi. Questo vi permetterà di inviare e ricevere informazioni online, che saranno viste solo da voi e dal vostro provider VPN.

Grazie ad una vpn è possibile impedire che ci siano tracce del nostro passaggio su internet sulla cronologia internet. La crittografia dei cookie è particolarmente importante, poiché impedisce a terzi di visualizzare informazioni sensibili come dettagli personali, informazioni finanziarie e altri contenuti inviati a siti, che non volete possano essere ricollegate a voi.

Altro fattore da non sottovalutare è l’autenticazione multiautore. Una VPN solida cercherà di verificare chiunque cerchi di accedere, con una serie di autentificazioni. Ad esempio, potrebbe venirvi richiesto di inserire una password e poi un codice, inviato al vostro dispositivo mobile. In questo modo sarà più difficile per malintenzionati accedere alle vostre connessioni sicure.

Si tratta di servizi sempre più utilizzati se si pensa che tra il 2016 e il 2018 il numero di utenti di VPN mondiale è più che quadruplicato. In paesi come la Tailandia e la Cina, dove l’utilizzo di Internet è censurato e limitato, un utente su cinque si affida a una VPN.

Nel frattempo negli USA, nel Regno Unito e in Germania, la percentuale di utenti VPN è più bassa ma non insignificante: attorno al 5%. Una delle maggiori spinte nella crescita dell’uso delle VPN negli ultimi anni è stata la crescente domanda degli utenti di accedere a contenuti geo-limitati.