Immigrazione: un fenomeno preoccupante

Immigrazione: un fenomeno preoccupante

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

Quello dell’immigrazione è un fenomeno in continua crescita. Negli ultimi anni, secondo l’Università degli studi di Ragusa, il numero di immigrati clandestini presenti nell’isola siciliana si è più che raddoppiato nelle province storicamente più interessate al fenomeno (Palermo, Catania, Messina, Ragusa e Trapani) e negli altri casi triplicato (Agrigento, Siracusa, Enna e Caltanissetta), incrementando di conseguenza anche l’incidenza sul totale della popolazione. La maggior parte degli immigrati clandestini che sbarcano a Lampedusa provengono dai paesi dell’Africa settentrionale, come Libia, Tunisia, Marocco ed Egitto, nazioni dove le continue guerre e rivolte interne rendono precarie le condizioni di vita dei loro cittadini. L’unico modo per fuggire dalla terribile realtà dove sono costretti a vivere è quello di migrare nelle nazioni cosiddette più sviluppate o in via di sviluppo come l’Italia o altri paesi europei. Per arrivare in Italia i migranti sono costretti a sborsare grandi quantità di denaro per essere ammassati a centinaia in piccoli barconi che la maggior parte delle volte non riescono ad arrivare a destinazione ponendo fine alla vita dei naviganti. Una delle ultime stragi avvenute nel “Canale di Sicilia” risale al Febbraio scorso quando quattro gommoni partiti dalla Libia, con un totale di 460 clandestini tra cui donne e bambini, naufragarono in mare a una centinaia di miglia da Lampedusa. La tragedia vide morire circa 330 di loro in mare, mentre altri 29 morirono assiderati una volta arrivati nella costa trasportati da un rimorchiatore.

I più “fortunati” che riescono a sopravvivere alla traversata in mare vengono accolti nei centri per l’immigrazione dove ricevono assistenza e vengono identificati. Molti di loro però fuggono da questi centri per raggiungere le altre nazioni europee, veri loro obiettivi.

Il nostro paese, anche per motivi logistici, negli ultimi anni è stato invaso da migliaia e migliaia di immigrati con il rischio di infiltrazioni terroristiche. La minaccia estremista islamica meglio conosciuta come “Isis” è ormai presente anche in Europa come dimostra l’attentato alla rivista satirica francese “Charlie Hebdo” del Gennaio scorso. E’ sbagliato fare di tutta l’erba un fascio e pensare che ogni clandestino possa rappresentare una minaccia per il nostro paese ma è anche vero che per la nostra sicurezza è doveroso frenare questi flussi migratori che rischiano di far espandere a macchia d’olio le organizzazioni terroristiche in Europa.

In questa battaglia anti-immigrazione l’Italia è stata spesso e volentieri criticata dall’Unione Europea che però ha fatto ben poco per aiutare il nostro paese che deve far fronte ad un fenomeno che diventa sempre più preoccupante.

Carlo Marino