Altra richiesta respinta, Giovanni Brusca resta in carcere: “u scannacristiani” dietro le sbarre fino alla fine

Altra richiesta respinta, Giovanni Brusca resta in carcere: “u scannacristiani” dietro le sbarre fino alla fine

PALERMO – Ennesima richiesta respinta per Giovanni Brusca, che, attraverso i suoi legali, aveva chiesto uno sconto di pena di 270 giorni di carcere presofferto dal cumulo della pena. L’ex boss di Cosa Nostra finirà di scontare la sua pena all’interno del carcere di Rebibbia, a Roma, nel 2022. La Corte di Cassazione, dichiarando inammissibile il suo ricorso, gli ha precluso lastradadi uscire nel 2021.

Brusca è stato condannato a 30 anni di carcere, e non all’ergastolo, grazie ai “privilegi” dovuti alla sua collaborazione con la giustizia. A lui, infatti, sono stati imputati più di 100 omicidi, tra i quali la strage di Capaci e quello del figlio del pentito Santino Di Matteo, ammazzato e poi sciolto nell’acido.

Non è la prima richiesta respinta per “u scannacristiani“, così come era soprannominato. Già l’8 ottobre scorso, la Corte di Cassazione aveva rigettato la richiesta di ottenimento degli arresti domiciliari.

L’udienza si è tenuta porte chiuse il 7 ottobre scorso, senza la presenza dei legali che hanno mandato delle memorie scritte.

Fonte immagine Ansa