Raccoglie un portafoglio da terra e lo restituisce alla proprietaria, da parte di lei neanche un “grazie”: la storia di un giovane 20enne

Raccoglie un portafoglio da terra e lo restituisce alla proprietaria, da parte di lei neanche un “grazie”: la storia di un giovane 20enne

MESSINA – Un’azione gentile, un gesto spontaneo eppure tanto onesto quanto sorprendente: protagonista della storia un ragazzo messinese che avrebbe trovato e restituito un portafogli visto in strada.

Dentro al portafoglio pare ci fossero documenti d’identità, carte di credito, 155 euro in contanti e tre assegni. Era lo scorso 30 ottobre quando il ragazzo – un 20enne di origine marocchina che frequenta l’istituto nautico locale – lo avrebbe trovato per strada. Secondo quanto raccontato dalla sua scuola e dallo stesso giovane, pare che l’idea di restituire ciò che aveva trovato gli sia immediatamente balenata in testa, nonostante quel denaro potesse essergli d’aiuto.

Lì sarebbe iniziata la ricerca del proprietario, scopertosi essere una donna di circa 60 anni grazie all’intervento dei carabinieri di Messina, contattati e raggiunti dal giovane e da un amico.

Secondo quanto riferito dal giovane, sembrerebbe che la donna non gli abbia riservato neanche un ringraziamento o poche semplici parole. Un po’ deluso dalla mancata gratitudine, però, avrebbe continuato dicendo che andava bene così e che l’importante è stato mantenersi saldo sui suoi principi e valori.

Sul caso la stessa scuola avrebbe speso qualche parola di osservazione: “In periodo di crisi la tentazione potrebbe essere molto forte. Trovare dei soldi per strada e, che fare? Tenerli o restituirli? È giusto dare o pretendere una ricompensa? Ecco perché ci piace stigmatizzare un gesto che ahinoi è sempre più raro, ma che dimostra, ancora una volta, che in una società complessa e difficile come la nostra, c’è ancora chi crede nei principi e nei valori morali. Che poi l’autore del bellissimo gesto sia un giovane extracomunitario, questo forse smentisce i preconcetti, i pregiudizi ed i luoghi comuni che, purtroppo, ancora albergano in una frangia malata e miope della nostra società”.

Immagine di repertorio