Coronavirus, lockdown “soft” e chiusure mirate: lo scenario 4 e le ipotesi sul nuovo Dpcm

Coronavirus, lockdown “soft” e chiusure mirate: lo scenario 4 e le ipotesi sul nuovo Dpcm

La rapida evoluzione del quadro epidemiologico italiano verso lo scenario 4 dell’emergenza Coronavirus, confermato dagli ultimi dati del Ministero della Sanità e dalle dichiarazioni degli esperti, mette in agitazione i cittadini e i politici. Il premier Giuseppe Conte sembra essere pronto a un nuovo Dpcm, con ulteriori strette e misure anti-Covid.

La confusione è ancora molta, le ipotesi tante e variegate. Non c’è certezza neanche sulla pubblicazione dell’eventuale nuovo Dpcm: c’è chi indica la settimana prossima, in particolare il periodo compreso tra il 4 e il 9 novembre, il momento decisivo per conoscere il nuovo piano per contrastare la pandemia in Italia.

Coronavirus, in attesa del nuovo Dpcm: i temi

Tra i temi che fanno discutere maggiormente c’è sicuramente quello della scuola. Il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, continua la sua lotta per mantenere aperti gli istituti scolastici e limitare la didattica a distanza, mentre diverse figure politiche spingerebbero alla chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per ridurre i focolai. Alle 13 di oggi è prevista una nuova riunione per discutere anche di questo tema.

Destano preoccupazione anche le Rsa, che ospitano anziani e persone in condizioni di fragilità: sono tanti, infatti, i focolai registrato all’interno dei centri di assistenza, con numerosi ricoveri e decessi da nord a sud.

Nonostante la stretta alla movida e alle attività di locali, palestre e luoghi di assembramento, lo scorso 18 ottobre il premier Conte aveva parlato della necessità di “salvaguardare sia la salute che l’economia. Proprio il lavoro, le manifestazioni in tutta Italia e le disposizioni del Decreto Ristori per le attività colpite dalla crisi sono il frutto dell’attività degli ultimi giorni. Evitare il lockdown totale sembra essere ancora l’imperativo del presidente del Consiglio, ma purtroppo l’evoluzione del quadro epidemiologico, con un indice Rt ormai a 1,7, potrebbe non portare necessariamente a misure più restrittive almeno a livello locale.

Le ipotesi

Potrebbero essere istituite diverse “zone rosse” nelle aree a maggiore rischio per le aree con tasso di contagiosità superiore alla soglia del 2. Lombardia e Piemonte, al momento, sarebbero i territori italiani più vicini a questo tasso.

A rischio lockdown, probabilmente in versione “soft” rispetto allo scorso marzo, per diverse grandi città: tra queste Milano, Napoli, Genova, Caserta, Como, Torino e alcune città venete. Preoccupano, per la condizione sanitaria e la pressione sugli ospedali, anche Sicilia, dove il governatore Musumeci sembra vedere una nuova chiusura come quasi “inevitabile”, e Calabria.

Quanto sopra elencato potrebbe portare all’adozione di misure, a livello locale o nazionale, delle misure previste per lo scenario 4.

Scenario 4: cos’è e cosa prevede

Il documento Prevenzione e risposta a Covid-­19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-­invernale, trasmesso dal Ministero della Salute (puoi leggerlo qui), illustra le misure previste per i diversi scenari determinati dal Coronavirus in Italia.

Ma cosa vuol dire “scenario 4”? Il Ministero della Salute lo indica come una “situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1,5″.

“In uno scenario nazionale di questo tipo è presumibile che molte Regioni/PA siano classificate a rischio alto e, vista la velocità di diffusione e l’interconnessione tra le varie Regioni/PA, è improbabile che vi siano situazioni di rischio inferiore al moderato. Se la situazione di rischio alto dovesse persistere per un periodo di più di tre settimane, si rendono molto probabilmente necessarie misure di contenimento molto aggressive”, si legge nel documento.

Scenario 4: tabella

Ecco la tabella che mostra quanto previsto in caso di scenario 4 con rischio moderato per i mesi di novembre e dicembre.

Fonte: Ministero della Salute

Immagine di repertorio