La cucina etnea, tra prodotti di eccellenza e tradizione. L’intervista allo chef Silvio Zaccareo

La cucina etnea, tra prodotti di eccellenza e tradizione. L’intervista allo chef Silvio Zaccareo

CATANIA – La cucina è uno dei punti cardine di tutta la cultura italiana e, attraverso la storia e le differenti contaminazioni, è diventata un vero e proprio simbolo dell’intero Paese e delle singole Regioni.

Per gli amanti della cucina, infatti, diventa quasi impossibile pensare a un luogo senza associarlo a un piatto o a un prodotto locale.

Nel corso degli ultimi anni, soprattutto sul territorio etneo, sono aumentati i tour gastronomici che hanno come protagonisti il buon cibo e il vino, fiori all’occhiello della Sicilia tanto da poter diventare uno dei business trainanti dell’economia isolana.

Quando si parla di arte culinaria ed enogastronomica, la Sicilia porta alta la bandiera di un’isola che è in grado di offrire prodotti di alta qualità derivati da materie prime eccellenti spesso appartenenti alla “cucina povera”.

Prodotti tipici dell’Etna  

Tra le materie prime più importanti che il territorio Etneo può vantare, non possono mancare all’appello il vino, il miele, le mele, l’olio, le castagne, il pistacchio, i funghi, le mandorle e le nocciole.

Utilizzare questi prodotti di qualità, rispettando il regolare alternarsi delle stagioni, per la creazioni di piatti e ricette gustose è certamente un valore aggiunto che solo pochi cuochi professionisti sanno cogliere e apprezzare.

Quanto conta per uno chef utilizzare prodotti di stagione e locali? Che valore aggiunto danno al piatto finito? 

Impiegare prodotti del territorio legati alle stagioni è sicuramente un valore aggiunto che solo quel luogo può dare al piatto, soprattutto a livello di gusto. Una vera e propria esperienza che va oltre al semplice mangiare – afferma Silvio Zaccareo, chef catanese con un’esperienza anche internazionale -. Inoltre, va tenuto in considerazione che l’impiego di questo tipo di prodotti favorisce la salvaguardia dell’ambiente in cui si opera. Negli ultimi hanno questo tipo di cucina ha avuto una spinta positiva in questo senso, data soprattutto dall’emergere di una nuova generazione di cuochi attenti a diversi aspetti. Sono sempre di più le realtà catanesi che mettono in atto questa strategia e, in alcuni casi ha portato anche al raggiungimento di stelle Michelin“.

Qual è l’approccio del cliente sia italiano che internazionale a questo tipo di cucina? 

Fortunatamente la clientela locale sta riscoprendo il piacere del mangiare bene e di qualità, anche se ancora i consumatori autoctoni devono essere accompagnati nell’esperienza gustativa. Inoltre, il cliente locale è ancora troppo attento al prezzo e spesso punta al risparmio, diversamente questo nuovo approccio richiede degli investimenti notevoli da parte dei gestori dei ristoranti – spiega lo chef -. A essere particolarmente esigenti sono invece i turisti che presentano aspettative nettamente superiori. Questo succede anche perché la degustazione di questo tipo di cucina fa parte della scoperta del territorio che un viaggiatore intraprende. conclude lo chef Zaccareo.

L’attenzione verso i prodotti locali, che diventano i veri e propri protagonisti della cucina, fa da traino a un’economia differente che si distacca dalla produzione industriale di massa, agevolando anche i coltivatori del posto e l’intera filiera che ruota attorno a questo settore, che al momento pare essere uno dei maggiormente colpiti dalla crisi economica in atto.

Immagine di repertorio