Giovanni Falcone immortale nelle idee e nei modelli: 190 Stati Onu approvano Convenzione di Palermo

Giovanni Falcone immortale nelle idee e nei modelli: 190 Stati Onu approvano Convenzione di Palermo

PALERMO – Sono 190 le nazioni che hanno detto sì all’approvazione della risoluzione italiana presentata a Vienna alla Conferenza delle Parti sulla Convenzione Onu contro la criminalità transnazionale (nota come Convenzione di Palermo).

In 4 giorni, i rappresentanti di 190 Stati nel mondo, hanno discusso sullo stato della lotta alle mafie e su come rendere più efficace la Convenzione di Palermo, il primo strumento legislativo universale contro la criminalità organizzata transnazionale e fortemente voluto da Giovanni Falcone.

Immortale, Giovanni Falcone, morto fisicamente sotto il tritolo di Capaci, ma sempre vivo nelle idee. Le sue, infatti, sono ancora attuali e presenti nella discussioni riguardanti certi temi. Giovanni Falcone rimane, ancora oggi, una pietra miliare per la sua visione della lotta alle mafie e per il suo metodo investigativo.

La delegazione italiana era costituita dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, dall’ambasciatore italiano Alessandro Cortese, dal consigliere giuridico Antonio Balsamo, e dal primo segretario Luigi Ripamonti. Per l’Italia sono intervenuti anche il procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho, il procuratore generale di Roma Giovanni Salvi, il capo della Polizia Franco Gabrielli e il viceministro agli Esteri Marina Sereni.

Le proposte della risoluzione sono state accolte all’unanimità, a sottolineare come Falcone sia ancora un pioniere della cooperazione giudiziaria nel contrasto ai clan. È la prima volta che in una risoluzione viene valorizzato il contributo di una singola personalità.

Tra i “suggerimenti” indicati nel documento italiano agli Stati: l’adozione delle misure patrimoniali – sequestri e confische -, l’uso sociale dei beni tolti alle mafie, l’invito alla costituzione di corpi investigativi comuni che facciano uso delle più moderne tecnologie, l’estensione della Convenzione di Palermo a nuove forme di criminalità come il cybercrime e i reati ambientali ancora non disciplinati da normative universali e il potenziamento della collaborazione tra gli Stati, le banche e gli internet providers per il contrasto alla criminalità transnazionale.

Al dibattito hanno partecipato anche Ong italiane, come la Fondazione Giovanni Falcone, il Centro Pio La Torre e Libera che hanno raccontato le loro esperienze in prima linea sul territorio. La Convenzione di Palermo, che il 15 novembre compirà 20 anni, è l’unico strumento legalmente vincolante a livello mondiale contro la criminalità organizzata transnazionale.

Immagine di repertorio