Firma decreto Piano regione amianto, Vicario (Ona): “Il censimento e la mappatura serviranno per lo smaltimento”

Firma decreto Piano regione amianto, Vicario (Ona): “Il censimento e la mappatura serviranno per lo smaltimento”

PALERMO – Nei giorni scorsi è arrivata la tanto attesa firma, da parte dell’assessore regionale all’Ambiente, Totò Cordaro, del decreto per dare il via libera al Piano regionale per lamianto. L’evento ha fatto seguito al parere favorevole della Commissione tecnica specialistica, presieduta da Aurelio Angelini. Lo stesso presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha sottolineato come ciò sia avvenuto dopo 28 anni, ovvero dal momento in cui entrò in vigore la legge riguardante la cessazione dell’impiego della sostanza per qualsiasi tipo di uso. Oltre a questo è stato detto, sempre dal numero uno regionale, come l’ente si occupi adesso della mappatura della presenza di oggetti fatti con questa sostanza allo scopo di evitare la rimozione arbitraria.

Il coordinatore regionale dell’Ona (Osservatorio Nazionale Amianto), Calogero Vicario, da sempre in prima linea per affrontare la problematica, spiega come sia stato fatto un passo avanti e come i vertici regionali abbiano dato un notevole contributo in tal senso. I ritardi della nostra nazione, e in particolare della nostra regione, in termini legislativi vengono però menzionati, così come i mancati dati sulla presenza della sostanza in Sicilia.

“Sicuramente l’inizio è positivo – afferma Vicario –, perché in Sicilia sull’amianto ci battiamo da tempo. Abbiamo espresso soddisfazione come il presidente Musumeci, che ha detto che dopo 28 anni di ritardi e silenzi anche la nostra regione ha il Piano. Non dobbiamo dimenticare che i riflettori si sono accesi prima del 1992 con la normativa europea del 1983, che metteva al bando l’amianto in tutti gli stabilimenti. L’Italia ha legiferato nove anni dopo e la Sicilia la regola non l’aveva recepita. Il censimento e la mappatura serviranno per lo smaltimento, che viene dopo, e grazie alla legge 10 del 2014, che prevedeva tutto questo, possiamo vedere dei risultati. Adesso ogni Comune si deve attrezzare per metterlo in pratica, anche se buona parte della quantità di amianto presente da noi è ‘fantasma’. La rimozione arbitraria mette a rischio la persona e porta a chiedersi dove la sostanza va a finire”.

Proprio la mancanza di mappatura è una delle cause dei problemi che abbiamo visto nei mesi scorsi. Inoltre non manca un riferimento alla lettera inviata al presidente della Regione Siciliana tempo fa, per la quale non è ancora giunta una risposta.

“Tutti questi ritardi – conclude Vicario – hanno determinato una mancata comunicazione al Ministero dell’Ambiente e a quello del Lavoro che c’erano dei siti industriali con presenza di amianto e una non emissione degli atti di indirizzo. Una vera e propria discriminazione perché noi avevamo il danno, che però non è stato mai comunicato agli enti preposti. Io ho invitato il presidente Musumeci a sedersi al Consiglio dei ministri per ottenere una tutela per i lavoratori siciliani, riguardo anche al riconoscimento dei benefici previdenziali a causa della loro esposizione, ma come coordinatore dell’Ona non ho ancora avuto una risposta. Ancora i siti a rischio della nostra regione non sono riconosciuti”.